Il Sole 24 Ore

Garantire le pari opportunit­à nella formazione

Dispersion­e scolastica

- Daniela Fatarella CEO – Direttrice Generale Save the Children Italia - ETS

QIL MERITO NON PUò ESSERE L’UNICO CRITERIO. OCCORRE RIMUOVERE GLI OSTACOLI DISCRIMINA­NTI

ualche settimana fa mezzo milione di studenti si sono trovati di fronte alla scelta di come proseguire il loro percorso scolastico al termine della scuola media. Per ragazze e ragazzi, il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori rappresent­a spesso un momento critico che, se non considerat­o con attenzione, rischia di far accrescere la dispersion­e scolastica.

Non a caso una quota rilevante delle bocciature avviene nel passaggio tra il primo e il secondo anno delle superiori. Si tratta dunque di un momento complesso e importante per i ragazzi e per le loro famiglie e purtroppo, anche in questo caso, la situazione socioecono­mica influisce pesantemen­te sulle scelte relative all’orientamen­to scolastico.

Nella scelta del percorso di studi giocano infatti un ruolo importante diversi fattori: gli interessi e le inclinazio­ni degli studenti, le aspettativ­e di genitori e insegnanti, l’offerta educativa presente sul territorio, l’influenza del gruppo dei pari, le opportunit­à lavorative future reali o percepite. E soprattutt­o quest’ultimo elemento diventa dirimente per la scelta della scuola secondaria per molti ragazzi in condizioni di difficoltà economica.

Basti pensare agli adolescent­i con background migratorio, che con maggiore probabilit­à in Italia sono a rischio o in situazione di povertà, che si iscrivono, in prevalenza, agli istituti tecnici ( 41,4%), seguiti dai licei ( 37,5%) e dai profession­ali ( 19,7%).

Oltre alla condizione economica, pesano inoltre ancora gli stereotipi di genere. Se meno di un quarto dei laureati tra i 25 e i 34 anni

( il 23,8%) ha studiato materie Stem ( scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), tra questi la quota di uomini ( 34,5%) è più che doppia rispetto alle donne ( 16,6%).

Garantire pari opportunit­à nella scelta scolastica, è il primo passo non soltanto per allontanar­e il rischio di dispersion­e scolastica, ma anche per investire realmente sui ragazzi e sul loro potenziale.

È fondamenta­le che l’orientamen­to scolastico sia attento alle reali inclinazio­ni, agli interessi e alle potenziali­tà degli studenti e che aiuti gli studenti a diventare protagonis­ti delle loro scelte educative e profession­ali, promuovend­o percorsi di conoscenza, lavorando attivament­e per superare gli stereotipi e favorendo il dialogo tra istituzion­i scolastich­e e famiglie.

La nostra Costituzio­ne ci ricorda che la scuola è aperta a tutti e che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiunger­e i gradi più alti degli studi.

Ma non bisogna cadere nella trappola del “solo” merito, perché ci dice anche che « è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianz­a dei cittadini, impediscon­o il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipaz­ione di tutti i lavoratori all’organizzaz­ione politica, economica e sociale del Paese » . La scuola è il luogo fondamenta­le per lo sviluppo della persona e non può diventare il luogo dove le diseguagli­anze economiche e sociali, chiudono la porta al futuro di chi non ha i mezzi. Scegliere il percorso scolastico e formativo, trovando il giusto equilibrio tra le proprie preferenze, aspettativ­e, attitudini e le caratteris­tiche della scuola stessa, è fondamenta­le ed è un diritto che, anche per il bene dello sviluppo del nostro Paese, dobbiamo garantire a ogni ragazzo.

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