Sdf oltre 2 miliardi, spinta estera per l’anno record dei trattori
Il Ceo Bussolati: « Presenza oltreconfine e innovazione al centro del nostro piano » Investiti oltre 500 milioni in 10 anni, 350 gli addetti dedicati a ricerca e sviluppo
Non si proiettano film e neppure concerti. Eppure, lo schermo gigante che nella sede di Treviglio occupa l’intera parete di cinque metri e arriva fino al soffitto della sala ha un suo “perché”. Dovendo spesso collegare il quartier generale di Sdf con le decine di filiali sparse in tutto il mondo, così come con i manager dei diversi siti produttivi distribuiti oltreconfine tra Germania e Croazia, Francia e India, Cina e Turchia.
Proiezione internazionale capillare che se da un lato richiede spazi ampi in videoconferenza, è alla base del nuovo record di ricavi per la multinazionale della meccanizzazione agricola, arrivata nel 2023 oltre quota due miliardi di fatturato , il 60% in più rispetto al periodo pre- Covid, duecento milioni al di là del già ottimo 2022.
« È un risultato che viene da lontano - spiega il Ceo del gruppo Lodovico Bussolati mostrandoci i dati - e che discende direttamente dalle scelte strategiche adottate nel 2010: internazionalizzare il gruppo espandendone la presenza oltreconfine, internalizzare alcune produzioni, rinnovare interamente la linea di prodotti per aumentare le nostre quote di mercato » .
Schema perseguito in modo sistematico aprendo siti produttivi in Cina, India e Turchia e realizzando allo stesso tempo acquisizioni mirate nei macchinari per vigneti ( Gregoire) e nella guida autonoma ( Vitibot), arrivando così a ribaltare il peso delle aree geografiche nel business: se cinque anni fa l’area extraUe rappresentava il 24% delle vendite del gruppo, ora questa quota è quasi raddoppiata.
Eclatante è il caso della Turchia, che oggi sviluppa quasi mezzo miliardo di ricavi, tredici volte i valori del 2019. « Siamo partiti nel paese nel 2011 con una quota di mercato dell’ 1% - spiega Bussolati - mentre oggi siamo quasi al 14%, con un valore medio dei trattori venduti più che raddoppiato rispetto a quanto accadeva nel 2019. Per raccogliere i risultati ci vuole tempo ma alla fine il punto di arrivo è quello che ci eravamo immaginati » . Esito non casuale ma conseguenza diretta di un piano di investimenti robusto e sistematico, oltre 500 milioni negli ultimi 10 anni, 67 nel solo 2023 per le attività di sviluppo prodotto e ricerca.
« Piano completamente autofinanziato - spiega Bussolati - grazie alla ricchezza generata, che viene reimpiegata nel gruppo per costruire le premesse della crescita futura. L’Ebitda record dello scorso anno ( oltre 320 milioni il 15,9% dei ricavi, il triplo rispetto al 2010) è certo un’ottima cosa ma è più importante il trend, con un margine a doppia cifra ormai consolidato nel tempo: credo sia la prova della validità del lavoro svolto » .
Risorse generate che vengono distribuite anche tra il personale, il cui premio di risultato, comune a tutti i 1400 addetti di Treviglio, nell’area industriale supera ora i 6mila euro, record dal 2016 grazie alla componente legata alla redditività.
Scelta contrattuale innovativa del gruppo, 4500 addetti nel mondo, di cui un terzo in Italia, che si accompagna in termini di organizzazione all’utilizzo di una banca ore, sperimentazione avviata nel 2018 ora stabilizzata per la fabbrica ed estesa anche al personale impiegatizio. Così, il venerdì in produzione può essere libero, a 4 o 8 ore a seconda delle necessità, mentre per i colletti bianchi termina sempre alle 13.
« Credo che per poter operare in modo efficace questa azienda vada vissuta direttamente, quindi non abbiamo smart working. La flessibilità è però un valore e per questo abbiamo inserito uno schema innovativo che inserisce la settimana corta per tutti, anche se l’azienda retribuisce sempre 40 ore » .
Personale che per una quota robusta, quasi 350 unità, è dedicato a ricerca e sviluppo, area critica per generare trattori che arrivano a costare anche 200mila euro e in cui la dimensione elettronica diventa sempre più pervasiva. La connessione tramite centralina dedicata e sim è ormai di serie per i modelli di ultima generazione, con la possibilità di fornire ai clienti di tutto il mondo nuovi servizi 4.0.
« Nella guida autonoma abbiamo già un prototipo avanzato - racconta il Ceo - mentre ormai le nostre macchine connesse sono migliaia. Questo network da un lato ci fornisce informazioni utili per migliorare ancora il prodotto. Ma in aggiunta, la massa di dati che transita sulla nostra piattaforma ci consente anche di impostare una manutenzione predittiva, così come l’invio per via remota di software di aggiornamento. Lo sviluppo tecnologico è ormai una chiave fondamentale della strategia ed è anche il motivo per cui continuiamo ad assumere profili Stem » .
Se il 2023 è stato da record, l’andamento dei mercati ora è più riflessivo, con riduzioni più marcate in Europa, Italia inclusa. « Se però si guarda alla raccolta ordini - spiega Bussolati indicando sul computer il cruscotto di valori che in tempo reale indica ogni parametro aziendale - il quadro non è poi così nero. Preoccupati? Il caro- tassi non aiuta e neppure le crisi internazionali che affrontiamo. Ma abbiamo i prodotti giusti. Ed essere presenti in tutto il mondo, come si vede, aiuta » .