UniCredit, con la University riqualifica 50mila bancari
Solo in Italia nello scorso biennio hanno partecipato ai corsi 22mila lavoratori Il ceo Orcel: « Metteremo i dipendenti in condizione di dare il meglio »
I bancari del gruppo UniCredit sono stati e saranno coinvolti in uno dei maggiori progetti di riqualificazione delle competenze nel mondo del credito, coerentemente con la valorizzazione della formazione, condivisa con i sindacati nell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Abi. Non solo in Italia, dove nel biennio 2022- 2023 sono stati formati 22mila lavoratori, ma in tutta Europa dove nel prossimo biennio, entreranno nei percorsi di upskilling e reskilling tra 50 e 60mila persone ancora.
Tutto grazie alla University del gruppo che era stata avviata in Italia nel 2022 in collaborazione con la Luiss, ed è poi stata sviluppata per i quasi 80mila dipendenti nei 13 Paesi in cui UniCredit è presente. In Italia la University è « molto ramificata sul territorio dove ci sono 7 hub regionali che consentono a tutti di poter seguire i corsi, anche in presenza: abbiamo scelto che la metà delle ore si svolga in aula e che ci si confronti di persona perché lo riteniamo un valore » , spiega la chief administrative officer, Ilaria Dalla Riva. Di anno in anno il progetto si è evoluto e adesso « ci sono più di 300 dipendenti che sono stati formati per svolgere i corsi, mentre a seconda delle specifiche discipline collaboriamo con i top player del mondo accademico » , continua Dalla Riva.
Solo nel nostro Paese, lo scorso biennio, come detto, sono stati 22mila i lavoratori che hanno partecipato ai corsi della University, 2 milioni le ore erogate, più di 45 a persona. Se l’ambizione è « essere la banca del futuro dell’Europa » , come ha detto ieri Andrea Orcel, il group ceo di UniCredit, all’inaugurazione del terzo anno accademico a Torino, il progetto non può che essere realizzato « offrendo alle persone una formazione professionale di altissima qualità » . A consentire lo sviluppo del percorso è stato il sistema di digital learning che garantisce, tra l’altro, l’accesso a oltre 70mila contenuti formativi, iniziative di peer to peer learning incentrate sulle capacità che sono richieste per il futuro: « La nostra è una formazione integrata che tiene dentro le soft skills e tutti i temi legati alla diversity, all’inclusione, all’antifragilità, così come ai fattori Esg, ai dati, alla digitalizzazione o al rischio: in Italia abbiamo formato su linee di difesa in ambito risk più di 2mila bancari » , dice Dalla Riva.
Nella visione di Orcel per essere la banca del futuro UniCredit dovrà mettere « i dipendenti in condizione di dare il meglio nei ruoli assegnati. Lo stiamo facendo attraverso la University, un’iniziativa innovativa e pionieristica nel settore bancario. La formazione è uno strumento straordinariamente potente per creare risultati migliori » . « L’allenamento del talento di ogni nostra persona per noi è la leva principale per la crescita, valorizzando la differenza che ognuno porta nel gruppo » , aggiunge Dalla Riva, partendo dalla consapevolezza che sia necessario fare emergere tutto il potenziale di ciascuno. Anche a livello sociale. Ecco perché UniCredit University è diventata uno dei pilastri del piano di investimenti del gruppo sul fronte dell’istruzione. Un ecosistema molto ampio, che si rivolge a tutti gli stakeholder, con la UniCredit University dedicata ai bancari del gruppo, la Banking Academy dedicata ai clienti e non, per offrire gratuitamente a privati e imprese formazione su banca, finanza, digitalizzazione, innovazione e la UniCredit Foundation che opera nel terzo settore per contrastare la dispersione scolastica, facilitare la transizione scuola- lavoro, promuovere l’accesso all’università e sostenere la ricerca per i giovani europei.
La scuola è presente in 13 Paesi europei ed è dedicata a tutte le 80mila persone del gruppo