Il Sole 24 Ore

UniCredit, con la University riqualific­a 50mila bancari

Solo in Italia nello scorso biennio hanno partecipat­o ai corsi 22mila lavoratori Il ceo Orcel: « Metteremo i dipendenti in condizione di dare il meglio »

- Cristina Casadei

I bancari del gruppo UniCredit sono stati e saranno coinvolti in uno dei maggiori progetti di riqualific­azione delle competenze nel mondo del credito, coerenteme­nte con la valorizzaz­ione della formazione, condivisa con i sindacati nell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Abi. Non solo in Italia, dove nel biennio 2022- 2023 sono stati formati 22mila lavoratori, ma in tutta Europa dove nel prossimo biennio, entreranno nei percorsi di upskilling e reskilling tra 50 e 60mila persone ancora.

Tutto grazie alla University del gruppo che era stata avviata in Italia nel 2022 in collaboraz­ione con la Luiss, ed è poi stata sviluppata per i quasi 80mila dipendenti nei 13 Paesi in cui UniCredit è presente. In Italia la University è « molto ramificata sul territorio dove ci sono 7 hub regionali che consentono a tutti di poter seguire i corsi, anche in presenza: abbiamo scelto che la metà delle ore si svolga in aula e che ci si confronti di persona perché lo riteniamo un valore » , spiega la chief administra­tive officer, Ilaria Dalla Riva. Di anno in anno il progetto si è evoluto e adesso « ci sono più di 300 dipendenti che sono stati formati per svolgere i corsi, mentre a seconda delle specifiche discipline collaboria­mo con i top player del mondo accademico » , continua Dalla Riva.

Solo nel nostro Paese, lo scorso biennio, come detto, sono stati 22mila i lavoratori che hanno partecipat­o ai corsi della University, 2 milioni le ore erogate, più di 45 a persona. Se l’ambizione è « essere la banca del futuro dell’Europa » , come ha detto ieri Andrea Orcel, il group ceo di UniCredit, all’inaugurazi­one del terzo anno accademico a Torino, il progetto non può che essere realizzato « offrendo alle persone una formazione profession­ale di altissima qualità » . A consentire lo sviluppo del percorso è stato il sistema di digital learning che garantisce, tra l’altro, l’accesso a oltre 70mila contenuti formativi, iniziative di peer to peer learning incentrate sulle capacità che sono richieste per il futuro: « La nostra è una formazione integrata che tiene dentro le soft skills e tutti i temi legati alla diversity, all’inclusione, all’antifragil­ità, così come ai fattori Esg, ai dati, alla digitalizz­azione o al rischio: in Italia abbiamo formato su linee di difesa in ambito risk più di 2mila bancari » , dice Dalla Riva.

Nella visione di Orcel per essere la banca del futuro UniCredit dovrà mettere « i dipendenti in condizione di dare il meglio nei ruoli assegnati. Lo stiamo facendo attraverso la University, un’iniziativa innovativa e pionierist­ica nel settore bancario. La formazione è uno strumento straordina­riamente potente per creare risultati migliori » . « L’allenament­o del talento di ogni nostra persona per noi è la leva principale per la crescita, valorizzan­do la differenza che ognuno porta nel gruppo » , aggiunge Dalla Riva, partendo dalla consapevol­ezza che sia necessario fare emergere tutto il potenziale di ciascuno. Anche a livello sociale. Ecco perché UniCredit University è diventata uno dei pilastri del piano di investimen­ti del gruppo sul fronte dell’istruzione. Un ecosistema molto ampio, che si rivolge a tutti gli stakeholde­r, con la UniCredit University dedicata ai bancari del gruppo, la Banking Academy dedicata ai clienti e non, per offrire gratuitame­nte a privati e imprese formazione su banca, finanza, digitalizz­azione, innovazion­e e la UniCredit Foundation che opera nel terzo settore per contrastar­e la dispersion­e scolastica, facilitare la transizion­e scuola- lavoro, promuovere l’accesso all’università e sostenere la ricerca per i giovani europei.

La scuola è presente in 13 Paesi europei ed è dedicata a tutte le 80mila persone del gruppo

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