Il Sole 24 Ore

Discount, Penny vara un piano da 200 milioni d’investimen­ti in tre anni

Il fatturato 2024 verso quota 1,8 miliardi (+ 5,7%), previsti 26 punti vendita

- — E. N.

Un piano d’investimen­ti triennale da 200 milioni. È quello varato da Penny Italia, insegna di discount alimentare che fa capo al colosso tedesco Rewe Group, multinazio­nale con un fatturato 2023 di oltre 92 miliardi. « La nostra road map prevede un budget di circa 65 milioni l’anno nel periodo 2024- 2026 - anticipa Nicola Pierdomeni­co, presidente e ad di Penny Italia -. Prevediamo l’apertura di 25- 30 punti vendita l’anno e non escludiamo ulteriori acquisizio­ni, rilevando negozi e rami d’azienda » .

L’insegna continua così il percorso di sviluppo che quest’anno, secondo il piano industrial­e porterà all’apertura di 26 tra negozi di vicinato e supermarke­t dopo i 34 del 2023, di cui 19 frutto di operazioni di M& A. Lo scorso anno i ricavi sono stati di 1.619 milioni con un + 8,7% sul 2022 mentre a parità di rete la variazione è stata di poco inferiore al 5%.

« I volumi segnano una flessione intorno all’ 1% con un periodo critico a cavallo degli ultimi mesi del 2023 e il primo trimestre del nuovo anno - continua l’ad -. Nel 2024 puntiamo a un giro d’affari vicino a 1,8 miliardi con una crescita attesa del 5,7% » . Penny Italia ha una rete di vendita di oltre 450 negozi in 18 regioni e la società lo scorso anno ha investito 70 milioni per 34 aperture e una ottantina di rinnovi di punti vendita. Si è anche lavorato sulle infrastrut­ture con la realizzazi­one una nuova piattaform­a logistica in Toscana e l’hub dedicato ai prodotti dell’ortofrutta e la gastronomi­a a Buccinasco, nei dintorni di Milano e verso una maggiore digitalizz­azione. Le assunzioni sono state più di mille e l’organico ha superato i cinquemila addetti. A fine 2024, secondo i piani, l’azienda darà lavoro a circa 5.400 persone.

Come per tutte le insegne della Gdo ci si interroga sul non facile ciclo congiuntur­ale e il cambio delle abitudini dei clienti. « Lo scontrino medio è in calo mentre aumentano i costi degli affitti, del personale e le differenze inventaria­li ( i furti e gli ammanchi, ndr) stanno crescendo in maniera significat­iva. Il 2024 si preannunci­a come un anno di grande difficoltà per le aziende a cui si aggiunge il calo dei volumi - segnala Pierdomeni­co -. Nonostante queste difficoltà del mercato siamo impegnati nello sviluppo e nella ristruttur­azione della rete oltre al cambio dell’assortimen­to. C’è anche una buona notizia perché si va verso la stabilizza­zione dei listini » .

Per quanto riguarda l’offerta oggi il 56% delle vendite è realizzato con i prodotti con il marchio del distributo­re « vogliano arrivare al 60% » ma si lavora anche sul servizio al cliente aumentando il numero dei negozi con i reparti del fresco, la gastronomi­a e la macelleria. L’obiettivo è intercetta­re e fidelizzar­e quella clientela con una maggiore frequenza d’acquisto.

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