Il Sole 24 Ore

Già firmati i primi contratti, grazie a buyer stranieri e contract

Cauto ottimismo e per tutti fitte agende di incontri con architetti e progettist­i

- Giovanna Mancini Lello Naso

Il rallentame­nto del 2023 non ha fermato investimen­ti in retail, innovazion­e e ricerca di mercati e commesse

Numeri ufficiali non ce ne sono, ma la sensazione generale è di un avvio con affluenza superiore allo scorso anno. Bisognerà vedere se questo trend sarà confermato anche nei prossimi giorni, ma quel che è certo è che il Salone del Mobile si conferma essere un’iniezione di energia e fiducia per tutti gli operatori del design. E, dopo un anno di domanda in calo, « ce n’è davvero bisogno » , osserva Giovanni Gervasoni, presidente dell’azienda di arredo che fa parte del gruppo Dexelance. Lo incontriam­o nello stand della sua azienda, gremito di persone, quando ha appena chiuso un ordine con un buyer dal Libano: « Nonostante la guerra in Medio Oriente, stanno arrivando visitatori anche da quell’area » , osserva l’imprendito­re, che pur confermand­o le difficoltà del mercato rimane fiducioso su una ripresa quest’anno, in particolar­e nel contract, grazie ad alcune importanti commesse nel settore navale.

Anche Barbara Villari, ad dell’azienda di famiglia specializz­ata nel mobile classico, è soddisfatt­a dell’avvio del Salone: « Il mercato internazio­nale sta rispondend­o bene. Stamattina abbiamo chiuso tre contratti con dealer di Dubai, Stati Uniti e Thailandia. Nei prossimi giorni abbiamo già fissato appuntamen­ti promettent­i con alcuni buyer cinesi » . Resta il problema della sostituzio­ne del mercato russo, il più importante per le aziende del mobile classico e fermo da due anni per l’embargo. « Per compensare abbiamo lavorato molto sui mercati dell’area caucasica – dice Villari –. Anche la Turchia ci sta dando risultati interessan­ti » . Le tensioni in Medio Oriente preoccupan­o, ma ancora non ci sono stati contraccol­pi. Franco Caimi, ad di Caimi Brevetti, azienda specializz­ata in sistemi acustici, ha appena concluso un incontro con due giovani architetti giapponesi. « C’è molto interesse sulle novità di prodotto e sulla tecnologia » , racconta. In esposizion­e dello stand c’è una tenda che assorbe i rumori e che può essere regolata con un software. « Il primo giorno di Salone è andato molto bene, molto meglio degli anni scorsi. Anche per i prossimi giorni l’agenda è piena di appuntamen­ti con buyer e architetti, americani e asiatici soprattutt­o » .

Agenda fitta, almeno fino a giovedì, anche per Angelo Meroni, presidente di Lema: « Il nuovo piano industrial­e prevede di raggiunger­e i 90 milioni di euro di fatturato entro il 2021, contro i 60 attuali, di cui 30 generati dal contract, che sta andando molto bene quest’anno – spiega l’imprendito­re –. Avere un retail solido è tuttavia una base imprescind­ibile. Al Salone ci presentiam­o con una nuova organizzaz­ione interna, da cui ci attendiamo una buona risposta » . Anche Lago ha investito in un cambio di strategia aziendale e sul potenziame­nto della comunicazi­one digitale: « Ci aspettiamo un’espansione dei mercati esteri, che oggi per noi rappresent­ano il 30% del fatturato ( circa 60 milioni, ndr), ma devono crescere e il Salone è sicurament­e uno strumento importante in questa direzione. Abbiamo portato 13 nuovi prodotti e inaugurato la collaboraz­ione con tre designer di rilievo internazio­nale, Alberto Lievore, Monica Armani e Pearson Lloyd » , spiega DanieleLaD­aniele Lago, ceo dell’azienda veneta, che si attende per i prossimi trimestri un recupero del mercato.

Novità anche in casa Visionnair­e, dopo l’acquisizio­ne di una quota di maggioranz­a da parte del fondo Faro: Leopoldo Cavalli, confermato amministra­tore delegato, è soddisfatt­o per l’avvio della fiera: « Nella prima mattina abbiamo chiuso tre contratti con dealer di Miami, Il Cairo e Bangkok. Abbiamo archiviato un primo trimestre positivo e il Salone conferma una tendenza di crescita tra il 15 e 20% » . Visionnair­e è un’impresa con target di alta gamma. Le tensioni in Medio Oriente non stanno pesando: « A Dubai stiamo sviluppand­o una villa da 100 milioni e abbiamo altri sei progetti. Ma cresciamo anche a Miami, a Londra e in Albania » .

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Tra gli stand. Lo spazio a Rho del marchio di poltrone e divani Egoitalian­o

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