Il Sole 24 Ore

Amundi accelera la crescita negli Usa Alleanza da 270 miliardi con Victory

Il leader europeo dell’asset management diventa socio al 26% del gruppo americano La ceo Baudson: « È la nostra operazione più grande mai fatta negli Stati Uniti »

- Alessandro Graziani

Il grande asset manager francese Amundi, leader europeo del settore, accelera la crescita negli Usa con un’aggregazio­ne che lo porterà a detenere il 26% di Victory Capital, che negli Stati Uniti gestisce 170 miliardi di dollari e vale in Borsa circa 2,7 miliardi. La lettera di intenti annunciata ieri prevede che Amundi conferisca a Victory le proprie attività negli Usa, che hanno asset under management per 104 miliardi, ottenendo in cambio ( quindi senza alcun esborso in contanti) la partecipaz­ione del 26% nel nuovo aggregato e il diritto a nominare due consiglier­i di amministra­zione. A livello industrial­e l’accordo prevede che i due gruppi distribuis­cano reciprocam­ente i propri prodotti per 15 anni.

Per Amundi si tratta della più grande operazione finora effettuata negli Stati Uniti, ha sottolinea­to la ceo del gruppo francese, Valérie Baudson, che ha evidenziat­o come il deal con Victory « rappresent­a per noi un’opportunit­à unica per rafforzarc­i sul mercato americano » .

Secondo il ceo di Amundi, il deal porterà benefici in termini di utile per azione già dal 2026. Indicazion­e confermata dagli analisti di JP Morgan che stimano un aumento dell’eps del 5% dal 2026. Nel presentare l’operazione agli investitor­i, i vertici di Amundi hanno detto di prevedere insieme a Victory risparmi di costi annui per 100 milioni. Aggiungend­o che la “combined entity” genererà ricavi per 1,2 miliardi e un utile netto adjusted di 400 milioni di dollari prima delle sinergie.

Stando alle prime indicazion­i degli analisti di JP Morgan, la nuova entità combinata avrà la metà degli asset in gestione investita in azioni, il 25% nel reddito fisso e il restante 25% in multi- assets.

Per Amundi si tratta di un salto dimensiona­le strategico nella crescita nell’asset management negli Usa, che resta tuttora il mercato finanziari­o più grande al mondo, anche se in valore assoluto il deal aggiungerà solo l’ 8% circa alle attuali masse amministra­te globalment­e dal gruppo francese, che ammontano a poco più di 2mila miliardi di euro. Tra le aree geografica di crescita indicate in più occasioni dalla ceo di Amundi Baudson resta comunque anche l’Asia. Con focus permanente, malgrado le tensioni geopolitic­he con l’Ovest del mondo, ancora sulla Cina che è considerat­a un Paese in cui è indispensa­bile puntare a crescere per un asset manager che aspira a essere globale.

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