Profitti Morgan Stanley su del 14%, Bofa in calo con il margine di interesse
I primi sei gruppi bancari americani hanno registrato utili per 36 miliardi
Bank of America e Morgan Stanley completano l’appuntamento del sestetto delle grandi banche americane alla prova dei conti . E confermano la trama che si è dipanata nel primo trimestre per l’alta finanza: le attività a Wall Street agiscono da traino. Mentre perdono smalto i tradizionali business del credito per l’erosione dei margini d’interesse ora conseguenze del protrarsi di tassi elevati.
Bofa, gravata da riduzioni nel cosiddetto net interest income ( Nii), ha sofferto un calo delle entrate del 2% a 25,8 miliardi di dollari e del 18% negli utili a 6,67 miliardi di dollari, anche se ha superato le attese . Morgan Stanley grazie a investment banking, trading e gestione patrimoniale ha invece messo a segno un incremento dei profitti del 14% a 3,4 miliardi e un aumento delle revenue del 4% a 15,14 miliardi, a loro volta oltre le previsioni. Gli utili per azione sono stati pari a 2,02 dollari rispetto agli 1,65 dollari ipotizzati. La divaricazione ha trovato espressione in Borsa: Morgan Stanley ha guadagnato oltre il 3%, Bofa ha perso altrettanto.
I bilanci dei due marchi hanno archiviato un trimestre che per le banche ha tuttora mostrato tenute delle performance ma tra pressioni in agguato. Assieme i sei colossi, compresi JP Morgan, Citigroup, Wells Fargo e Goldman Sachs, hanno incassato profitti per circa 36 miliardi. Spesso hanno tuttavia evidenziato frenate nel margine di interesse. Gli elevati tassi sono stati a lungo motore di crescita, forti della differenza tra rincari nei prestiti effettuati da una parte e più lenti miglioramenti nelle condizioni offerte sui depositi dall’altra. Ma questa realtà sta cambiando, con i margini assediati da prodotti con rendimenti più alti per i consumatori. Il chief executive di JP Morgan, Jamie Dimon, ha inoltre per tutti sottolineato le incognite all’orizzonte, da inflazione e costo del denaro a crisi geopolitiche, che possono comprimere la domanda di credito e aumentare le sofferenze.
Bank of America, in maggior dettaglio, è reduce da cali del 3%, a 14,03 miliardi sul fronte del margine d’interesse. Il Ceo Brian Moynihan ha citato proprio i costi legati ai depositi. Le attività di banca retail hanno generato revenue in calo del 5% a 10,17 miliardi. La di
Perdono smalto i business tradizionali del credito per l’erosione dei margini d’interesse
visione impegnata sui mercati finanziari ha al contrario visto le entrate lievitare del 5%, il miglior primo trimestre in un decennio. L’investment banking ha evidenziato rialzi del 35% a 1,57 miliardi e il trading del 3,6% nel reddito fisso e del 15% ( a 1,87 miliardi) nelle azioni. La gestione patrimoniale ha riportato incrementi del 5% al record di 5,6 miliardi.
A Morgan Stanley, guidata del Ceo Ted Pick, l’investment banking ha marciato del 16% a 1,45 miliardi sostenuto dalla sottoscrizione di titoli. Il trading ha generato entrate per 5,33 miliardi, con l’azionario in rialzo del 4,1% nonostante il reddito fisso sia sceso del 3,5 per cento. Come già Goldman, ha tratto vantaggio da schiarite sui capital markets che crede possano proseguire. La gestione patrimoniale ha riportato aumenti del 5% a 6,88 miliardi.