Il dominio « fiorentina. it » spetta solo alla società: sconfitto il sito dei tifosi
Notorio, registrazione e usi sono illegittimi
Le community di tifosi non possono utilizzare il nome e neppure i segni distintivi della propria squadra del cuore per dialogare e generare traffico online attraverso siti dedicati. Tantomeno possono registrare il marchio ( copiato) della squadra per produrre e per commercializzare gadget, abbigliamento e oggetti griffati.
La sentenza con cui il Tribunale di Milano - Sezione impresa, 3435/ 2024 - ha riconosciuto alla Fiorentina la sostanziale esclusiva dell’utilizzo del nome e del marchio, fissa principi importanti per quei tifosi - e sono tanti - che “partecipano” anche troppo intensamente alle sorti della squadra del cuore. I giudici del capoluogo lombardo, sottolineando che i marchi delle franchigie - e soprattutto quelli del calcio - non possono essere qualificati tecnicamente come « deboli » ( anche se, normalmente, fanno riferimento a città o aree geografiche) , hanno ribadito che i nomi usati in campo sportivo, se notori, possono essere registrati o usati come marchi solo « dall’avente diritto, o con il consenso di questi » come del resto prevede il codice della proprietà industriale ( articolo 8, terzo comma). Il caso che opponeva la Fiorentina - assistita dai legali Roncaglia, Rossi e Zanon, di Spheriens - a Zaffiro srl e C& CMedia, era complicato dalla risalente esistenza del sito “fiorentina. it” ( 1998, con prima registrazione nel 2001) e dalla altrettanto lunga coesistenza con le attività della stessa società gigliata, tra conferenze stampa e accrediti per seguire le partite nella tribuna dei giornalisti. Quanto bastava alle società convenute a giudizio ( C& C mera fornitrice di contenuti del sito della Zaffiro) per eccepire la lunga tolleranza del ricorrente, anche nella più ampia materia del contendere relativa al marchio « fiorentina. it » registrato nel 2009 ( la causa è stata intentata solo nel 2020).
Ma è proprio sull’eccezione di convalidazione che la sentenza spende le argomentazioni più pesanti: « Considerata la notorietà dei marchi della Fiorentina, che sono celebri e conosciuti in Italia e all’estero, per effetto dei successi sportivi della squadra, che è il simbolo della città di Firenze, può ritenersi provato che la dante causa della convenuta Zaffiro fosse a conoscenza dell’esistenza e dell’uso del marchio “Fiorentina” » e che quindi all’origine ci fu quella « malafede » che fa crollare la pretesa. Anche le tipologie merceologiche registrate « estranee alle attività editoriali » lasciano intendere che dall’inizio ci fu l’intenzione di sfruttare commercialmente e abusivamente il marchio Fiorentina.
Marchio che, insieme al dominio del sito, va restituito all’unico titolare legittimo. Che non è, romanticamente, la dei tifosi.