« Nel ’ 68 abbiamo lanciato i primi fondi auriferi, ora guardiamo all’oro digitale »
L’intervista. Jan van Eck. In un portafoglio dilungo periodo Bitcoin può pesare tr al ’1 e il 3%
« Crediamo che in un portafoglio di lungo periodo Bitcoin debba occupare tra l’ 1 e il 3%, all’interno di una componente complessiva dedicata all’allocazione di beni reali, del 5% » . Jan van Eck, ceo dell’omonima casa di investimento fondata nel 1955 da suo padre John, considera la criptovaluta ideata da Satoshi Nakamoto nel 2009 il nuovo oro. In chiave digitale. A tal punto che VanEck è stata la prima casa di investimento a presentare nel 2017 alla Securities exchange commission la richiesta per la quotazione di un Etf sul prezzo spot di Bitcoin. Dopo sette anni, esattamente l’ 11 gennaio 2024, quella richiesta, a cui si sono poi aggiunte quelle di BlackRock, Fidelity e altre big, si è trasformata in realtà. Con la quotazione dei primi Etf agganciati al prezzo di mercato di Bitcoin.
La pazienza è stata premiata.
« A dire il vero dopo tre anni di bocciature da parte della Sec avevo iniziato a perdere le speranze. Ma siamo contenti che finalmente il tempo ci abbia dato ragione » .
Cosa ha spinto un gestore di asset storico come VanEck, specializzato nei mercati tradizionali, a considerare Bitcoin e altri asset digitali come importanti all’interno di un portafoglio?
Consideriamo VanEck un gestore “macro”, il che significa che riteniamo che fattori macro come politica, economia e tecnologia influenzino ciò che dovrebbe essere incluso in un portafoglio di investimento. Siamo noti negli Stati Uniti per aver avviato il primo fondo sull’ oro nel 1968, che ha aiutato a proteggere gli investitori dall’inflazione. Ci siamo posizionati prima che nel 1971 l’allora presidente Richard Nixon interrompesse gli accordi di Bretton Woods del 1944, difatti sganciando la convertibilità del dollaro con l’oro. Da allora è nato il sistema monetario moderno basato sulle valute fiat, un modello che genera molta inflazione. Quindi pensiamo che proteggere un portafoglio dall’inflazione sia “tradizionale”. Detto ciò, da un punto di vista aziendale, se Bitcoin dovesse un giorno sostituire o sottrarre quote di mercato all’oro in questa funzione anti- inflazione, “dovevamo” offrire anche agli investitori la possibilità di diversificare in Bitcoin.
Quindi, non ci sono più dubbi: Bitcoin è oro digitale?
« Bitcoin è un adolescente. Sta crescendo per cercare di imporsi in futuro tra gli asset che fungono da riserva di valore. Dato che questa funzione non è riconosciuta da tutti, per un investitore il primo passo da compiere, molto difficile, è proprio decidere che Bitcoin è qualcosa di legittimo da allocare in un portafoglio. Il secondo passaggio è anche però prendere profitto quando cresce troppo: l’ 1% investito nel 2017 in un portafoglio standard oggi sarebbe diventato il 15% » .
Gli scettici continuano però a definirlo una bolla.
« Nessun asset finanziario è mai stato una bolla e poi ha raggiunto massimi storici successivi, come nel 2017, 2021, 2024 » .
Una delle altre critiche, avanzate ad esempio da Warren Buffett, è che non genera reddito. « Proprio come l’oro e i beni che conservano il valore nel tempo » .
Vede parallelismi tra la criptovaluta e la tecnologia dell’intelligenza artificiale? Entrambe sono decisamente di moda ora e stanno trainando verso l’alto, particolarmente grazie ai semiconduttori, i mercati finanziari in questo 2024. « Sì, entrambe sono le tecnologie, i codici software, che guideranno il futuro. L’Ai è la prossima generazione di algoritmi che elaborano dati e la blockchain rappresenta la prossima generazione di database » .
Guardando indietro nel tempo, il periodo attuale le sembra più simile al soft landing del 1995 oppure alle bolle del 2000 ( internet) e 2007
( mutui subprime)?
« Se c’è una bolla in questo momento è quella della spesa fiscale negli Stati Uniti. In questo senso il 2025 sarà un anno decisivo. Perché il nuovo presidente, di qualunque partito sarà, difficilmente potrà ridurre l’attuale deficit monstre. Nel 2033, ai ritmi attuali, la previdenza sociale statunitense rischia la bancarotta. Quando sarà affrontata la questione? Le due finestre, dal punto di vista demografico, sono il 2025 e il 2029. Ma il 2029 potrebbe essere troppo tardi. È questo il vero motivo per cui oro e Bitcoin in questo momento sono sui massimi storici e i credit default swap sul debito Usa costano sette volte il prezzo del 2022. Il mercato non si fida e teme che gli Stati Uniti continueranno a fare deficit elevati. Deficit che rischiano di trasformarsi in inflazione » .