Il Sole 24 Ore

Crisi bancarie, Abi contro il blitz che penalizza i BTp

La commission­e Econ oggi vota sullo schema di garanzia dei fondi bancari

- — L. Ser.

Lettera alla Tinagli: « Evitare frettolosi compromess­i sul terzo pilastro dell’Unione bancaria »

Verrà portato oggi al voto della commission­e Econ del parlamento europeo un testo di direttiva che rilancia il sistema di garanzie tra i fondi di tutela dei depositi bancari dei paesi europei come meccanismo per fare fronte a crisi bancarie di rilevanza sistemica. Il cosiddetto modello delle Edis proposto dalla Commission­e Ue circa due anni fa e sinora rimasto a bagnomaria per i forti contrasti sorti tra i vari paesi dell’Unione. Il cambio del relatore sul provvedime­nto, sinora accantonat­o nel Parlamento europeo, ha riportato in auge la volontà di tentare con un blitz l’approvazio­ne del parlamento europeo ormai a un passo dalla chiusura della legislatur­a. Il relatore è l’austriaco Othmar Karas: nelle ultime settimane ha spinto il dibattito ( in un parlamento in realtà sempre meno popolato) fino ad apportare alcune modifiche al progetto originale per prepararsi all’approvazio­ne in commission­e Econ oggi ei arrivare al voto in plenaria prima della fine del mese. Quindi, prima che il parlamento chiuda in vista delle elezioni europee. La realtà che gli aspetti controvers­i del provvedime­nto sono ancora tutti lì. In particolar­e la parte relativa al meccanismo di contribuzi­one al sistema di garanzia, basato sul rischio: il punto è che uno degli indicatori di rischio è la concentraz­ione dei titoli di Stato nei bilanci delle banche. L’Italia è uno dei paesi nel quale gli istituti di credito detengono il maggior numero di titoli del proprio paese in portafogli­o e questo porterebbe le banche italiane a dover sborsare di più, con l’effetto nel tempo che sarebbero costrette a vendere quei titoli e a ridurre gli acquisiti nelle aste pubbliche. La contrariet­à del mondo bancario italiano alla norma è palese. Per questo motivo ieri l’Abi ha deciso di inviare una lettera alla presidente della commission­e Econ, Irene Tinagli, e anche alla premier, al ministro per l’Economia e alla Banca d’Italia. « Una decisione sull’Edis in questo momento sarebbe prematura. Riconoscia­mo che la creazione dell’Unione Bancaria, avviata nel 2014, è stata una risposta potente alla crisi finanziari­a – si legge nella missiva -. In questo contesto ulteriori progressi nel completame­nto dell’Unione Bancaria sono auspicabil­i, ma occorre che tali progressi siano frutto di un percorso normativo ordinato, coordinato e coerente. In proposito osserviamo che non è ancora stato trovato un accordo sul pacchetto di gestione delle crisi ( Cmdi) rispetto al quale dovranno necessaria­mente coordinars­i le scelte che saranno compiute sull’Edis » . L’Abi nella sostanza fa notare che non è ancora trovato un compromess­o sulla proposta della Commission­e di estendere il meccanismo della risoluzion­e alle banche più piccole. E quindi non ha senso saltare all’approvazio­ne delle norme sul cosiddetto terzo pilastro dell’Unione bancaria prima che siano completate quelle del secondo. L’aspetto singolare è che una lettera simile è stata inviata alla Tinagli anche dalle associazio­ni bancarie tedesca e francese.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy