Beirut: il raid contro l’Iran allargherà il conflitto
La guerra. Anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi temono un’escalation in tutta la Regione. Hezbollah attacca due basi israeliane: 18 feriti
Gli Hezbollah libanesi hanno lanciato attacchi nel nord di Israele: sono 18 i feriti nel villaggio di Arab el Aramshe. Tra loro 13 riservisti. In serata la replica. L’aviazione israeliana ha colpito la valle orientale della Bekaa nella regione di Baalbek, roccaforte degli Hezbollah.
I timori di un allargamento del conflitto si fanno più nitidi. Il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, è stato esplicito: « Qualsiasi tipo di vendetta, da parte di Israele nei confronti dell’Iran, porterà probabilmente una guerra più ampia » . Timori anche dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti che ieri hanno diffuso una dichiarazione congiunta insolitamente schietta nella quale chiedono « autocontrollo » alle parti belligeranti per risparmiare la Regione « dai pericoli della guerra e dalle sue terribili conseguenze » . Sempre dura la linea del premier israeliano Netanyahu: « Israele farà tutto il necessario per difendersi » . Il piano di ricostruzione predisposto da Israele, nelle aree di confine con la Striscia di Gaza, è di 5 miliardi di dollari.
Conflitto regionale
Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, si è detto « preoccupato » da una possibile escalation che potrebbe coinvolgere « Libano, Siria e Giordania e generare guai » . Intervistato da Sky News, Habib ha detto di sperare in un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, aggiungendo che il governo di Beirut « molto probabilmente » sosterrebbe un’iniziativa dell’Onu in questa direzione. Fino all’attacco del 7 ottobre sferrato da Hamas non succedeva « niente al confine » tra Israele e Libano, aggiunge il ministro sperando nel ritorno a un confine stabile. Con gli attacchi di Hezbollah a sostegno di Hamas contro il nord di Israele e la successiva risposta israeliana, « più di cinque case sono state distrutte in Libano dagli attacchi israeliani » , ha affermato Habib. Il ministro libanese ha quindi affermato che la soluzione dei due Stati è « la soluzione della maggior parte dei problemi in Medio Oriente » .
Gli attacchi
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato gli attacchi compiuti ieri contro due diverse basi militari israeliane in Alta Galilea: contro la base del controllo aereo sul monte Meron, distante diversi chilometri dalla linea di demarcazione col Libano, e contro la caserma di Arab Aramshe, a ridosso invece del fronte di guerra. Nei comunicati gli Hezbollah affermano che questi attacchi sono in risposta ai raid israeliani condotti nel sud del Libano.
Dopo alcuni giorni di silenzio, Hamas ha rilasciato dichiarazioni. È « legittimo e meritato » l’attacco che l’Iran ha sferrato sabato notte contro Israele. Lo ha dichiarato il gruppo terroristico in una nota ricordando « il raid dell’entità sionista al consolato iraniano a Damasco » . Nella prima reazione ufficiale di Hamas, si legge che « la risposta della Repubblica islamica dell’Iran conferma che è finito il tempo in cui l’entità sionista poteva agire come voleva senza responsabilità o punizione » . Intanto è stata ritrovata e riconosciuta, da esperti forensi, una fossa comune vicino all’ospedale al- Shifa. Distrutta una casa durante i raid israeliani nel villaggio di Mansouri, nel sud del Libano.
‘ Hamas, dopo giorni di silenzio: « Legittimo e meritato l’attacco dell’Iran contro Israele »
Netanyahu: « Ci difenderemo »
« Voglio che sia chiaro, prenderemo le nostre decisioni e lo Stato di Israele farà tutto il necessario per difendersi » . Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ribadendo il diritto all’autodifesa in seguito all’attacco iraniano. Il capo del governo ha incontrato i ministri degli Esteri di Regno Unito e Germania, David Cameron e Annalena Baerbock, ringraziandoli per il sostegno « senza precedenti » nello sventare l’attacco delle forze di Teheran. Cameron dopo l’incontro con il presidente Herzog ha confermato che ci sarà l’attacco israeliano. L’Iran si impegna a « evitare qualsiasi attività nucleare che possa danneggiare il suo rapporto con l’Aiea » , l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Lo ha dichiarato il direttore dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica Mohammad Eslami annunciando una prossima visita in Iran del direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi.