Il Sole 24 Ore

Gaspar: « Superbonus costoso e regressivo »

- Capo del dipartimen­to Affari fiscali Fmi

L’Italia deve fare di più per abbassare il debito pubblico, con interventi nei prossimi due anni. È la raccomanda­zione dell’Fmi, contenuta nel Fiscal Monitor pubblicato ieri. E arriva una bocciatura in più per il superbonus: secondo il direttore del dipartimen­to Affari fiscali, Vitor Gaspar, è « costoso, regressivo » e ha fatto poco per la decarboniz­zazione.

Il 2024 sarà un anno elettorale in molti Paesi, c’è da aspettarsi un aumento generalizz­ato della spesa pubblica e dei deficit?

Il 2024 è il “Grande anno elettorale”: 88 economie o aree economiche che rappresent­ano più della metà della popolazion­e e del Pil mondiale hanno già tenuto o terranno elezioni. La storia e l’evidenza empirica dimostrano che i Governi tendono a spendere di più e a tassare di meno durante gli anni delle elezioni. I deficit di bilancio tendono a superare le previsioni dello 0,4% del Pil, rispetto agli anni non elettorali. Questi scostament­i possono ritardare la normalizza­zione fiscale e, nei Paesi con eccesso di domanda, potrebbero esacerbare le pressioni inflazioni­stiche.

Per sottolinea­re quanto sia difficile stabilizza­re i debiti pubblici, avete scelto l’Italia come esempio e raccomanda­te riforme fiscali nei prossimi due anni, anche se la crescita del Pil sarà bassa.

Nel 2023, il debito pubblico italiano ha raggiunto il 137% del Pil e salirà al 140% nel 2025 e al 145% nel 2029. Stabilizza­re il debito pubblico in Italia sarà impegnativ­o, perché, come in altri Paesi, ci sono pressioni di spesa significat­ive, che derivano dall’invecchiam­ento della popolazion­e, dal costo degli interessi e dagli investimen­ti necessari, ad esempio, nella transizion­e verde o nelle nuove tecnologie. Per portare il rapporto debito pubblico/ Pil dell’Italia su un sentiero di solida riduzione è necessaria una combinazio­ne di consolidam­ento di bilancio, con investimen­ti pubblici di alta qualità e priorità di spesa, insieme a riforme struttural­i per aumentare il potenziale di crescita. Se si confronta il percorso dell’Italia con le previsioni pre- Covid, negli ultimi anni il Pil è leggerment­e superiore al trend pre- pandemico e il disavanzo primario nel 2025 è minore. Quindi lo sforzo di aggiustame­nto è opportuno proprio in questo particolar­e momento. Un messaggio che vale per la maggior parte dei Paesi.

Sui conti italiani pesa anche il Superbonus, citato esplicitam­ente nel Fiscal Monitor. Ritiene che si tratti di una misura sbagliata?

Il Superbonus è stato introdotto nel contesto della mitigazion­e dell’impatto economico e sociale della pandemia. La stima iniziale dei costi era di 35 miliardi di euro in 15 anni. Gli esborsi sono già un multiplo elevato di questa stima e ciò produce una pressione significat­iva sul debito e sul deficit. L’incasso del Superbonus, molto più alto del previsto, ha indebolito il quadro di bilancio, con un costo totale che può essere stimato in oltre il 10% del Pil nel periodo 2021- 2025. Inoltre, è regressivo, in quanto le famiglie più ricche probabilme­nte beneficera­nno maggiormen­te delle ristruttur­azioni edilizie. Lo stesso impatto ecologico sembra essere limitato, poiché l’effetto sulla riduzione delle emissioni di CO2 è stimato essere relativame­nte basso.

Quindi, misura sbagliata? Parole sue.

In questa fase, politiche fiscali prudenti potrebbero essere utili per completare la lotta all’inflazione. Potrebbero contribuir­e ad avvicinare il taglio dei tassi di interesse?

In una situazione in cui le prospettiv­e dell’economia mondiale negli ultimi sei mesi sono leggerment­e migliorate e l’inflazione è diminuita in modo significat­ivo, abbiamo una situazione favorevole per continuare gli sforzi di normalizza­zione e consolidam­ento dei bilanci pubblici. È molto importante mantenere la rotta per costruire finanze pubbliche stabili e sostenibil­i e accumulare riserve per rispondere a shock futuri. Per i Paesi in cui l’inflazione è significat­ivamente al di sopra degli obiettivi e le dinamiche inflazioni­stiche sono meno favorevoli, e in presenza di un eccesso di domanda, una certa anticipazi­one dell’aggiustame­nto di bilancio può aiutare la politica monetaria a riportare l’inflazione sull’obiettivo e quindi a creare condizioni che consentano ai tassi di interesse di essere più bassi di quanto sarebbe altrimenti » .

 ?? IMAGOECONO­MICA ?? Fondo monetario. Vitor Gaspar è il capo del dipartimen­to Affari fiscali
IMAGOECONO­MICA Fondo monetario. Vitor Gaspar è il capo del dipartimen­to Affari fiscali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy