Il Sole 24 Ore

Dalla crisi di Berlino un freno trasversal­e che attraversa i settori

Tra rubinetti, hi tech e cucine si fanne sentire le difficoltà della Germania

- Luca Orlando

« La Germania? Per noi conta relativame­nte poco » . Una fortuna, quella di Marco Zucchetti, imprendito­re della rubinetter­ia novarese, tenendo conto della fase di rallentame­nto complessiv­a che affronta l’economia di Berlino. Gli umori delle imprese, qui al Salone del Mobile, sono ad ogni modo mediamente positivi, grazie in particolar­e all’ampia diversific­azione geografica delle vendite. Come capita ad esempio a Zucchetti, 30 milioni di ricavi, in crescita nel 2024 grazie alla divisione contract. « I Paesi Arabi vanno alla grande – spiega l’imprendito­re – e infatti qui incontriam­o molti architetti che stanno lavorando su questi maxi- progetti » . Mercato comunque non facile, quello che affrontano le imprese legate al mondo dell’arredo e del design, che da un lato si trovano l’Italia in parte frenata dopo lo stop al Superbonus, mentre in parallelo un mercato estero di sbocco prioritari­o come la Germania è in difficoltà.

« È chiaro che il superbonus ha aiutato - spiega Michela Frattini, dell’omonima rubinetter­ia - e ora il mercato è più debole. Anche se dopo un primo bimestre difficile si vede qualche recupero. La Germania? Vediamo una frenata del 10% » . « Il calo tedesco si sente - commenta Marco Paini, imprendito­re dell’omonimo gruppo, arrivato al record di quasi 140 milioni di ricavi - ed è chiaro che l’Italia ha affrontato in anni recenti una situazione di “bolla”. Restiamo fiduciosi e continuiam­o ad investire, avendo il 60% delle vendite legate all’export puntiamo su una ripresa in altre aree » .

I dati Istat confermano la debolezza di Berlino, con una frenata degli acquisti del made in Italy che nel primo bimestre complessiv­amente vale il 4,1% ma che diventa a doppia cifra sia per l’area vasta dei prodotti in metallo che per i mobili. Nei rubinetti, tuttavia, c’è anche chi riesce a crescere, come accade a Nobili. « Stiamo guadagnand­o mercato - spiega il direttore Marketing Giorgio Nobili - e quindi la frenata al momento non si vede. Lo scorso anno abbiamo ceduto l’ 11% rispetto al 2022, pagando il destoccagg­io di numerosi clienti. Ora però vediamo in realtà un buon recupero e contiamo di crescere, tornando sui livelli di due anni fa » . La debolezza di Berlino è comunque in generale percepita dalle imprese in più comparti. « Da tempo vediamo quel mercato in rallentame­nto - spiega il Ceo di Elica Giulio Cocci - ma siamo attrezzati per affrontare questa fase, dopo la ristruttur­azione di questi anni. In Germania ci sono difficoltà ma siamo convinti del fatto che ogni ciclo economico ha un inizio e anche una fine. E molto probabilme­nte la stessa Germania sarà la prima a poter dare dei segnali di ripresa » . « Per noi non è un mercato di esportazio­ne - spiega l’ad di Scavolini, Fabiana Scavolini - ma è evidente che la debolezza di quella economia spinga al ribasso l’intera Europa e rappresent­i un problema. L’Italia è in rallentame­nto dopo un biennio d’oro tra 2021 e 2022 ma speriamo che anche il Salone del Mobile riesca a dare una spinta aggiuntiva » .

« Per noi l’Italia è il mercato principale - spiega l’imprenditr­ice Denise Archiutti, membro del board di Veneta Cucine - e sicurament­e vediamo che i bonus sulle ristruttur­azioni hanno sostenuto il mercato nel passato. Ora il mercato è meno tonico ma in prospettiv­a pensiamo che l’obiettivo europeo di andare verso case “green” possa fare da traino anche per il nostro settore » .

Per Smeg, leader negli elettrodom­estici, i mercati esteri continuano a crescere anche nel 2024, mentre è l’Italia a rallentare. « Il mercato qui è “tranquillo”, per usare un eufemismo - spiega il direttore commercial­e Guido Bertelli - e quindi bisogna essere innovativi, perché in queste condizioni si può migliorare solo conquistan­do nuove quote di mercato » .

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy