Il Sole 24 Ore

Tim, Bluebell chiede alla Consob d’invalidare la lista del consiglio

Il fondo attivista : « Accertare se esiste un patto occulto tra cda, Cdp e Assogestio­ni » La società: « Subito iniziative a tutela contro affermazio­ni che sono gravi e infondate »

- Antonella Olivieri

Bluebell contro tutti in vista dell’assemblea Tim che si terrà il prossimo 23 aprile. Il fondo attivista che fa capo a Giuseppe Bivona e Marco Taricco ha presentato ieri un esposto alla Consob per chiedere di annullare la lista del consiglio, di congelare i diritti di voto della Cdp, quelli dei fondi che hanno presentato una lista per il collegio sindacale e quelli dei soci che hanno aderito alla raccolta deleghe, affidata a Morrow Sodali, promossa dalla società.

Nella partita Bluebell è scesa in campo direttamen­te depositand­o una lista di sei nomi, che si propone di affermarsi come maggioranz­a nel board che sarà eletto dall’assemblea, nell’ipotesi che il numero di consiglier­i scenda a nove, come proposto dal consiglio Tim uscente, rispetto agli attuali 15. In questo contesto il fondo ha avanzato due candidatur­e femminili per le posizioni di vertice: per la presidenza Paola Giannotti, già consiglier­e Tim con Elliott, e come ceo l’ex manager Google Laurence Lafont. Il progetto sottostant­e , come è stato dichiarato, non è di ribaltare i piani già impostati da Telecom, bensì, come evidenzia anche la mossa di ieri, di rivoluzion­are la governance.

Nell’esposto alla Commission­e presieduta da Paolo Savona, Bluebell chiede in particolar­e di « accertare se la lista del consiglio nasconda un patto occulto tra taluni soci e il consiglio di amministra­zione uscente, tale per cui il fondi e la Cdp non hanno presentato liste autonome in cambio di vedere i propri rappresent­anti inclusi nella lista del consiglio » . Nella lista del consiglio sono riproposti alcuni amministra­tori che sono già in cda: il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini, che già nella precedente tornata era stato candidato dal cda uscente, e Paola Camagni, Federico Ferro- Luzzi e Maurizio Carli, che erano stati candidati, tre anni fa, dalla lista presentata da Assogestio­ni. Peraltro non è la prima volta che l’associazio­ne dei fondi rinuncia a presentare una propria lista: era già successo nel 2018 quando il fondo attivista Usa Elliott aveva sfidato Vivendi, che era finita in minoranza nel board.

« È quantomeno singolare la circostanz­a che tre consiglier­i designati dai fondi nel 2021 con l’ 1,2% del capitale vedano la loro riconferma nella lista del consiglio e che allo stesso tempo i fondi/ Assogestio­ni non abbiano presentato nel 2024 una lista autonoma. Consideraz­ioni analoghe valgono per la Cdp - ha attaccato Bivona, che di Bluebel è co- chief investment officer - È del tutto normale che

‘ Savona conferma verifiche in corso sul crollo del titolo Telecom

il consiglio uscente raccolga valutazion­i quali- quantitati­ve da parte dei soci sulla formazione del nuovo consiglio, ma cosa ben diversa è concludere patti occulti volti a convogliar­e i voti in modo preferenzi­ale su una lista, invece che su un’altra, in danno a tutti gli altri soci, alle altre liste e all’integrità del mercato » .

Nel ribadire la legittimit­à del proprio operato, Tim ha diffidato Bluebell dal diffondere « informazio­ni ingannevol­i » e dall’intraprend­ere « nel proprio esclusivo interesse » « iniziative palesement­e prive di fondamento » . « Fermo restando che Tim non ha alcuna evidenza del suddetto esposto - si legge in una nota - la società non può che contestare le gravi e infondate affermazio­ni circa l’esistenza di patti occulti tra Tim e propri soci in ordine alla lista del consiglio uscente e procederà da subito ad avviare le opportune iniziative, incluse quelle a tutela del corretto andamento dei corsi azionari, anche di fronte all’autorità giudiziari­a » .

Nessun commento dalla Consob sull’esposto, ma in mattinata Savona aveva confermato che l’Authority del mercato sta vagliando la situazione che ha portato il titolo Telecom a crollare del 24% il giorno della presentazi­one del piano industrial­e. « Le verifiche sono in corso - aveva detto il presidente Consob - Dobbiamo raccoglier­e informazio­ni: il problema è complesso, perchè le prime operazioni sono arrivate dall’estero. Comunque tutto ciò che abbiamo potuto fare per calmare le acque e informare il mercato lo abbiamo fatto » .

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