Tim, Bluebell chiede alla Consob d’invalidare la lista del consiglio
Il fondo attivista : « Accertare se esiste un patto occulto tra cda, Cdp e Assogestioni » La società: « Subito iniziative a tutela contro affermazioni che sono gravi e infondate »
Bluebell contro tutti in vista dell’assemblea Tim che si terrà il prossimo 23 aprile. Il fondo attivista che fa capo a Giuseppe Bivona e Marco Taricco ha presentato ieri un esposto alla Consob per chiedere di annullare la lista del consiglio, di congelare i diritti di voto della Cdp, quelli dei fondi che hanno presentato una lista per il collegio sindacale e quelli dei soci che hanno aderito alla raccolta deleghe, affidata a Morrow Sodali, promossa dalla società.
Nella partita Bluebell è scesa in campo direttamente depositando una lista di sei nomi, che si propone di affermarsi come maggioranza nel board che sarà eletto dall’assemblea, nell’ipotesi che il numero di consiglieri scenda a nove, come proposto dal consiglio Tim uscente, rispetto agli attuali 15. In questo contesto il fondo ha avanzato due candidature femminili per le posizioni di vertice: per la presidenza Paola Giannotti, già consigliere Tim con Elliott, e come ceo l’ex manager Google Laurence Lafont. Il progetto sottostante , come è stato dichiarato, non è di ribaltare i piani già impostati da Telecom, bensì, come evidenzia anche la mossa di ieri, di rivoluzionare la governance.
Nell’esposto alla Commissione presieduta da Paolo Savona, Bluebell chiede in particolare di « accertare se la lista del consiglio nasconda un patto occulto tra taluni soci e il consiglio di amministrazione uscente, tale per cui il fondi e la Cdp non hanno presentato liste autonome in cambio di vedere i propri rappresentanti inclusi nella lista del consiglio » . Nella lista del consiglio sono riproposti alcuni amministratori che sono già in cda: il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini, che già nella precedente tornata era stato candidato dal cda uscente, e Paola Camagni, Federico Ferro- Luzzi e Maurizio Carli, che erano stati candidati, tre anni fa, dalla lista presentata da Assogestioni. Peraltro non è la prima volta che l’associazione dei fondi rinuncia a presentare una propria lista: era già successo nel 2018 quando il fondo attivista Usa Elliott aveva sfidato Vivendi, che era finita in minoranza nel board.
« È quantomeno singolare la circostanza che tre consiglieri designati dai fondi nel 2021 con l’ 1,2% del capitale vedano la loro riconferma nella lista del consiglio e che allo stesso tempo i fondi/ Assogestioni non abbiano presentato nel 2024 una lista autonoma. Considerazioni analoghe valgono per la Cdp - ha attaccato Bivona, che di Bluebel è co- chief investment officer - È del tutto normale che
‘ Savona conferma verifiche in corso sul crollo del titolo Telecom
il consiglio uscente raccolga valutazioni quali- quantitative da parte dei soci sulla formazione del nuovo consiglio, ma cosa ben diversa è concludere patti occulti volti a convogliare i voti in modo preferenziale su una lista, invece che su un’altra, in danno a tutti gli altri soci, alle altre liste e all’integrità del mercato » .
Nel ribadire la legittimità del proprio operato, Tim ha diffidato Bluebell dal diffondere « informazioni ingannevoli » e dall’intraprendere « nel proprio esclusivo interesse » « iniziative palesemente prive di fondamento » . « Fermo restando che Tim non ha alcuna evidenza del suddetto esposto - si legge in una nota - la società non può che contestare le gravi e infondate affermazioni circa l’esistenza di patti occulti tra Tim e propri soci in ordine alla lista del consiglio uscente e procederà da subito ad avviare le opportune iniziative, incluse quelle a tutela del corretto andamento dei corsi azionari, anche di fronte all’autorità giudiziaria » .
Nessun commento dalla Consob sull’esposto, ma in mattinata Savona aveva confermato che l’Authority del mercato sta vagliando la situazione che ha portato il titolo Telecom a crollare del 24% il giorno della presentazione del piano industriale. « Le verifiche sono in corso - aveva detto il presidente Consob - Dobbiamo raccogliere informazioni: il problema è complesso, perchè le prime operazioni sono arrivate dall’estero. Comunque tutto ciò che abbiamo potuto fare per calmare le acque e informare il mercato lo abbiamo fatto » .