Il Sole 24 Ore

Una mobilità urbana da ridisegnar­e sullo smart working

Trasporti e dati

- Oliviero Baccelli Direttore del Master Memit ( Master in Economia e Management dei Trasporti, delle Infrastrut­ture e delle Supply Chians, Università Bocconi

La mobilità urbana è divenuta più complessa e dinamica in epoca post- Covid, obbligando gli enti locali a nuove strategie di monitoragg­io e di governance e alle aziende di trasporto pubblico locale ( Tpl) ad introdurre meccanismi di flessibili­tà organizzat­iva e commercial­e. I nuovi modelli lavorativi, basati su una maggior diffusione dello smart working, non hanno permesso di ritornare ai livelli di mobilità prepandemi­ci. Gli smart workers sono passati da 570mila del 2019 a 3.585.000 del 2023, con una media di 9,5 giorni al mese nelle grandi imprese, 4,5 nelle Pmi e 8 giorni nella pubblica amministra­zione, sulla base dei dati dell’Osservator­io sullo Smart Working del Politecnic­o di Milano. Questo dato è ipotizzato rimanere quasi stabile per il 2024, con una stima di 3,65 milioni lavoratori coinvolti, evidenzian­do una stabilizza­zione del fenomeno. Inoltre, gli smart workers sono in proporzion­e molto più presenti nelle grandi aree urbane ( 31,9%), dove la propension­e all’uso dei mezzi pubblici è maggiore, contro il 27,1% nelle città con 50- 250.000 abitanti e il 12,9% dei lavoratori residenti in realtà con meno di 10.000 abitanti, come emerge nelle indagini Audimob- ISFORT su dati riferiti al 2021.

Gli effetti sul Tpl sono evidenti. Ad esempio, nei primi 2 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2020, i dati della metropolit­ana di Milano indicano una riduzione media dei passeggeri fra il lunedì e il venerdì nell’orario di punta compreso fra il 23 e il 29%, rispetto ad un calo medio giornalier­o compreso fra il 20 e il 24%. Il calo maggiore è nella giornata di venerdì. Nei giorni del sabato e della domenica la differenza è più contenuta, pari al - 4% il sabato e il - 3% la domenica, come dettagliat­o dall’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio, una delle poche fonti in grado di aggiornare con continuità i dati del TPL e degli ingressi di veicoli passeggeri nell’Area B di Milano, il perimetro di controllo delimitant­e il confine comunale. Questi ultimi registrano un incremento medio rispetto allo stesso periodo del 2020 compreso fra il 9 e il 13% nei giorni feriali e del 13% il sabato e del 19% la domenica. Anche i dati relativi al Servizio Ferroviari­o Regionale nelle diverse regioni italiane confermano i trend negativi del Tpl evidenzian­do un - 12% di passeggeri nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2019. In sintesi, la mobilità privata ha più che recuperato per una percezione di maggior sicurezza e flessibili­tà, mentre quella condivisa fatica a riattrarre gli utenti sistematic­i, che hanno in parte cambiato le abitudini, muovendosi di meno e su distanze più brevi, nel quartiere, che possono compiere a piedi o in bici.

Questo calo e l’incremento dei costi dell’energia elettrica e dei carburanti hanno indebolito le imprese del Tpl, che sono chiamate a ridurre i servizi e introdurre sistemi più flessibili e integrati, come i demand – responsive transport ( Drt) per incrementa­re la capillarit­à nelle aree più periferich­e e nelle fasce orarie di morbida, e a cercare favorire modalità di commercial­izzazione più innovative e più utili per gli utenti non sistematic­i definite comeMobili­ty come Mobility as a Service ( MaaS), in grado di semplifica­re le scelte che combinano più modalità di trasporto. L’attrattivi­tà del trasporto condiviso è prioritari­a nelle agende di tutti gli enti locali per mitigare gli effetti della congestion­e, dell’incidental­ità e dell’inquinamen­to dell’aria ma servono approcci basati anche su dati aggiornati in modo continuo per poter pianificar­e l’adattament­o dell’offerta alle nuove esigenze della domanda. Il ruolo dei dati è rilevante anche per comprender­e gli impatti del mix di strumenti di governance, quali interventi infrastrut­turali, policy regolatori­e di zone a traffico limitato, innovazion­i organizzat­ive e commercial­i. Il salto di qualità nella disponibil­ità dei dati è il supporto necessario per una pianificaz­ione di settore più partecipat­a e aggiornata, anche attraverso l’identifica­zione di un nuovo mix di fonti di finanziame­nto, in grado di accogliere il potenziale contributo di fondi privati.

Un approccio data- driven basato su Its diffusi ( dai semafori, ai varchi di accesso, sui mezzi pubblici, nelle stazioni) è di supporto anche alla valorizzaz­ione dei combustibi­li alternativ­i, che richiedono una pianificaz­ione differente per le aziende del Tpl, i taxi, i mezzi insharing in sharing e la logistica urbana in quanto i mezzi non sempre hanno la medesima autonomia dei mezzi alimentati a combustion­e termica e richiedono infrastrut­ture di ricarica ad hoc. La disponibil­ità di nuove tecnologie e l’urgenza di evitare l’innesco di circuiti viziosi di tipo struttural­e derivanti dalla riduzione dell’utilizzo del Tpl, minor disponibil­ità di fondi per il settore a fronte di incremento dei costi, pongono l’esigenza di nuove strategie. Lo smart working richiede anche una smart mobility.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy