Spesa turistica a 43 miliardi, ma pesa il rincaro dei prezzi
Demoskopika: incrementi previsti per l’estate legati agli arrivi dall’estero
Nell’estate 2024 la spesa dei vacanzieri in Italia supererà i 43,3 miliardi di euro grazie a quasi 66 milioni di arrivi e poco più di 266 milioni di pernottamenti. Un mercato che sarà prevalentemente a trazione “estera” perché la quota di stranieri che sceglieranno il Belpaese sarà intorno al 54%. C’è poi uno scenario più ottimistico che stima in oltre 70 milioni gli arrivi e più di 278 milioni di pernottamenti con a una crescita dell’ 8,8% e vicina al 6% rispetto al 2023.
In ogni caso ci sarà il consolidamento del trend registrato nel 2019, l’anno record per l’industria dell’ospitalità. Atteso in leggera crescita anche il budget per la vacanza estiva a persona che quest’anno sarà di 658 euro contro i 647 del 2023.
Sono queste le previsioni contenute nel « Tourism forecast summer 2024 » realizzato da Demoskopika.
Nello scenario prudenziale arrivi e pernottamenti dovrebbero segnare un + 2,1% e + 1,1% con un aumento di 1,4 milioni di vacanzieri e quasi 3 milioni di pernottamenti aggiuntivi. In tutti i casi la crescita sarà trainata soprattutto l’incoming che andrà ad alimentare lo sviluppo del comparto: sono previsti in aumento gli arrivi da Polonia, Usa, Repubblica Ceca che si andranno a sommare a quelli dei turisti provenienti dai diversi paesi dell’Europa continentale.
« Nonostante l’Italia si collochi tra le destinazioni con il minore tasso di inflazione turistica i costi crescenti in aree critiche come il trasporto aereo rischiano di assorbire quasi interamente i benefici di una maggiore spesa turistica – è l’allarme che lancia Raffaele Rio, presidente di Demoskopika –. Una programmazione istituzionale più consapevole permetterebbe al sistema turistico di adattarsi meglio alle esigenze del mercato e dei turisti garantendo una crescita in quantità e qualità » .
A marzo 2024 la voce con i maggiori rincari nel paniere turistico rispetto allo stesso mese dello scorso anno è quella del trasporto aereo con una media di aumenti tra voli internazionali e interni del + 15,5%. Seguono i pacchetti vacanza in Italia (+ 8,2%) mentre quelli internazionali segnano un - 1,5%; il soggiorno in hotel (+ 6,7%), i servizi ricettivi e di ristorazione (+ 4%). Nonostante ciò l’Italia resta tra le destinazioni con meno inflazione con un + 3,9% secondo i calcoli di Demoskopika. Meglio di noi fa la Francia con il 3,7% mentre competitor come Grecia, Spagna e Portogallo registrano una fiammata dei prezzi che potrebbe ulteriormente aiutare l’incoming verso la Penisola.