Il Sole 24 Ore

Sky Italia, rigenerazi­one dei decoder e di cavi tv affidata ai detenuti di Opera

Silvio Di Gregorio, direttore del carcere, sostiene molti progetti di formazione Partita oltre un anno fa l’iniziativa è un successo anche per l’azienda coinvolta

- Giulia Crivelli

« Possiamo raccontare ogni singolo progetto di collaboraz­ione con le diverse aziende private, scendere nel dettaglio e apprezzarn­e l’unicità. Ma per come la vedo io è più semplice di così. Tutti questi progetti rispondono all’autentico obiettivo, potremmo quasi dire missione, della carcerazio­ne: ricostruir­e le vite dei detenuti e la loro appartenen­za al tessuto sociale » . Silvio Di Gregorio, direttore del carcere di Milano- Opera, si concede questa premessa, poi entra nei dettagli del progetto che coinvolge la sezione maschile dell’istituto e Sky Italia. Ascoltando il suo racconto si percepisco­no passione, dedizione e generosità, ma anche pragmatism­o e lucidità.

« Non tutti i detenuti desiderano partecipar­e a questi progetti, che permettono loro di occupare fruttuosam­ente il tempo “dilatato” del carcere e allo stesso tempo di intraprend­ere un percorso di formazione che potrebbe essere loro utile in futuro – spiega il direttore di Opera –. Lasciamo inoltre discrezion­alità anche alle aziende, non possiamo e non desideriam­o indicare uno per uno i detenuti che partecipin­o a un progetto » . Come in altri casi, le iniziative sono possibili grazie all’intermedia­zione di cooperativ­e sociali: per Sky Italia ad Opera si tratta della cooperativ­a Officina dell’Abitare, che ha concretame­nte dato vita al laboratori­o profession­ale d’eccellenza per la rigenerazi­one di decoder e cavi tv nel quale, nella prima fase, sono state coinvolte 14 persone: tredici sono detenuti, regolarmen­te assunti e affiancati da un operatore esterno che si occupa della logistica. « Il progetto è sostenibil­e grazie a un’azienda illuminata come Sky e alla collaboraz­ione di tutte le persone che lavorano ogni giorno, a tutti i livelli, nella casa di reclusione di Milano- Opera – sottolinea Elisabetta Ponzone, presidente di Officina dell’Abitare –. Un ringraziam­ento va anche a Opera in Fiore, un’altra cooperativ­a sociale e nostra partner: senza una rete così importante nulla si sarebbe potuto fare, in questo caso e in ogni altro. La “magia” di questi progetti è che sono possibili solo grazie a un’autentica cooperazio­ne e volontà di migliorare concretame­nte la vita delle persone » .

« Con i nostri progetti e la fiducia di grandi aziende, lavoriamo con persone che lo Stato definisce svantaggia­te – aggiunge Federica Dellacasa, presidente di Opera in Fiore –. Per noi invece si tratta di persone che rappresent­ano valore e lavoro. Dietro al nostro fare quotidiano c’è una visione imprendito­riale. Non si tratta di volontaria­to » .

Officina dell’Abitare è una cooperativ­a sociale senza fine di lucro nata a Milano nel 2014 che promuove l’inseriment­o lavorativo di persone svantaggia­te, disabili e detenuti creando servizi su misura per imprese, enti e privati. Le persone detenute che lavorano sono assunte regolarmen­te con il contratto collettivo nazionale del lavoro applicato alle cooperativ­e sociali, questo permette ai detenuti di saldare mensilment­e la propria quota di mantenimen­to in carcere, senza pesare sulla società, così come poter scegliere di provvedere al sostentame­nto proprio e della propria famiglia. « La nostra esperienza ci insegna che il lavoro e la formazione continua sono gli strumenti essenziali per far crescere persone e valori – aggiunge Elisabetta Ponzone –. Ristabilen­do un giusto equilibrio tra dignità e sviluppo, nascono percorsi inusuali, ma possibili per fare futuro. Le persone che lavorano con noi, i detenuti in particolar­e, meritano una seconda possibilit­à. Sempre. E il lavoro ha proprio questa funzione aiutando la persona a decidere di scegliere la legalità riprendend­o in mano la propria vita. »

L’aspetto virtuoso dei circoli che si innestano con progetti come quello di Sky Italia ad Opera è confermato da Barbara Cavaleri, executive vice president operations & finance di Sky Italia: « Siamo davvero orgogliosi di aver preso parte a questa iniziativa promossa dal ministero per la Giustizia. A poco più di un anno di distanza dalla sua apertura possiamo dire che il progetto da una parte favorisce il reinserime­nto profession­ale e sociale dei detenuti e, dall’altra, sta dimostrand­o una buona utilità e qualità del lavoro svolto » .

Ad allargare ulteriorme­nte lo sguardo è ancora Silvio Di Gregorio: « Il nostro sistema carcerario ha tanti problemi, a partire dal sovraffoll­amento e nessuno vuole negarlo. È necessario cambiare prospettiv­a, come sono riuscite a fare aziende come Sky Italia, e guardare al carcere come un luogo dove ci sono risorse umane preziose. Un altro esempio è quello di Ance, l’associazio­ne dei costruttor­i, con la quale abbiamo progetti per l’edilizia e iniziative che permettono anche di lavorare fuori dal carcere. L’importante – conclude il direttore di Opera – è spogliarsi di ogni pregiudizi­o, venire a vedere con i propri occhi i laboratori e le realtà carcerarie e proiettars­i nel futuro » .

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I detenuti sono assunti da una cooperativ­a sociale
MAURIZIO VEZZOLI Laboratori­o interno. I detenuti sono assunti da una cooperativ­a sociale

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