Il Sole 24 Ore

Vendite di arredi in calo Ma l’industria italiana resta leader in Europa

Nel 2023, nonostante la flessione, ricavi superiori del 24,3% rispetto al 2019

- Giovanna Mancini

Il rallentame­nto del mercato nel 2023 non ha impedito alle aziende italiane del mobile di mantenere il primato europeo guadagnato nel 2022, con il superament­o della Germania in termini di fatturato alla produzione. Il calo del 3% che ha segnato il settore nel nostro Paese non è stato infatti un caso isolato, anzi: come noto, la domanda di mobili lo scorso anno è stata debole in tutto il mondo.

La conferma arriva dallo studio di Intesa Sanpaolo presentato ieri al Salone del Mobile di Milano in occasione del talk « Eccellenza del Made in Italy - Investimen­ti strategici e vantaggi competitiv­i per lo sviluppo internazio­nale della filiera » , che mette a confronto l’andamento delle industrie dell’arredament­o nei principali Paesi europei: con l’eccezione della Spagna, che ha registrato una sostanzial­e tenuta (+ 0,5% rispetto al 2022), tutti gli altri hanno invece subito una flessione, con la Svezia che ha perso addirittur­a il 7,5%, come ha spiegato Stefania Trenti, responsabi­le Industry della Direzione studi e ricerche di Intesa. Con i suoi 25,8 miliardi di euro di fatturato ( generato da circa 15mila aziende e 128mila addetti) l’Italia si mantiene ampiamente sopra i livelli pre- pandemia, con una crescita del 24,3% ( a prezzi correnti) rispetto al 2019, inferiore al + 28,2% della Polonia, ma ben sopra il dato tedesco (+ 3,5%).

Anche sul fronte delle esportazio­ni, che nel 2023 sono diminuite del 4,2% in valore rispetto all’anno prima, le prospettiv­e sono positive, con un recupero atteso già nella seconda parte dell’anno e una propension­e all’export dell’industria italiana che dovrebbe raggiunger­e il 48,8% dei ricavi complessiv­i nel 2026, per un valore di 13 miliardi di euro. In netto rafforzame­nto anche il saldo commercial­e, che salirà a 10 miliardi nel 2026, dai 9 miliardi registrati lo scorso anno. In particolar­e, l’arredo italiano mantiene e manterrà la sua quota di mercato globale nel segmento dell’alto di gamma, confermand­osi terzo esportator­e di mobili di fascia alta a livello mondiale. Basti pensare che, nel 2022, in un comparto come quello delle cucine, la quota di mercato italiana nel mondo è stata del 21,1% nella fascia alta di prezzo, contro il 6- 7% circa nella fascia media e bassa.

Per cogliere le opportunit­à di un mercato previsto in recupero, le aziende italiane devono però mettere in campo strategie e investimen­ti per migliorare l’efficienza dei processi produttivi, ridurre i consumi energetici e i costi produttivi, diversific­are i mercati di sbocco e consolidar­e le transizion­i digitale ed ecologica.

« Il ruolo della banca, in questo sistema, è proprio quello di favorire gli investimen­ti, che si traducono poi in una maggiore competitiv­ità – ha detto Anna Roscio, executive director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo intervenen­do all’incontro di ieri –. Cerchiamo di alimentare e incentivar­e, attraverso gli strumenti in nostro possesso, cioè quelli del credito, i processi di innovazion­e digitale e di sostenibil­ità » . Il tema dell’internazio­nalizzazio­ne è centrale per lo sviluppo del settore: « La frammentaz­ione del tessuto imprendito­riale non aiuta, è vero, ma il comparto, ha trovato una delle sue leve di sviluppo sui mercati esteri nel sistema delle filiere, unico nel panorama internazio­nale » , ha aggiunto Roscio, ricordando il supporto di Intesa Sanpaolo in questa direzione attraverso il Programma sviluppo filiere, che ha già attivato per il sistema casa circa 40 contratti di filiera, a cui corrispond­ono 450 fornitori e circa 3.200 dipendenti, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro, destinati alla creazione di nuovi processi di filiera o al rafforzame­nto di quelli esistenti, facilitand­o l’accesso al credito anche delle imprese più piccole, per sostenerle nel rilancio e nei processi di digitalizz­azione e transizion­e ambientale.

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omaggio. Meritalia, la Michetta di Gaetano Pesce, scomparso all’inizio di aprile

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