Aumentano le tensioni geopolitiche: i suggerimenti per il portafoglio
L’aumento delle tensioni geopolitiche impone maggiore prudenza sui mercati. È questo il suggerimento dato dagli investitori professionisti ai risparmiatori sulle pagine di Plus24 in edicola domani con Il Sole 24Ore.
Gli esperti, infatti, raccomandano di tirare il freno del rischio a fronte di un quadro complesso, nel quale coesistono la minaccia della ripresa dell’inflazione e un taglio dei tassi espansivo della Bce atteso in giugno. La visibilità diminuisce e la risposta israeliana all’attacco dell’Iran del 13 aprile scorso sarà il prossimo punto di osservazione sul futuro. Per isolare un portafoglio dall’alta tensione, quindi, è utile esporlo a titoli di breve durata per la parte obbligazionaria e a settori più difensivi per la parte azionaria. I titoli di debito più corti, tra l’altro, danno un rendimento già interessante, perché in vista della diminuzione del costo del denaro la remunerazione si appiattisce o addirittura si inverte per molte emissioni man mano che si allunga la scadenza.
Per la componente azionaria, invece, la scelta si orienta verso società anti- cicliche in generale come quelle della salute, della tecnologia o della difesa, tornate in primo piano.
L’obiettivo è quello di ammortizzare le turbolenze dei listini che passeranno attraverso l’inflazione, il principale canale di trasmissione del rischio dal conflitto mediorientale ai mercati. Osservato speciale è il petrolio, sia perché l’Iran è un produttore ed è oggetto di sanzioni, sia perché la Repubblica islamica controlla il passaggio del greggio anche di altri Paesi nello Stretto di Hormuz. Le materie prime, infatti, possono trovare un ruolo nei portafogli che rispondono a un nuovo equilibrio mondiale e alla transizione energetica.