Il Sole 24 Ore

Bpm: « In tre anni + 160% ma restiamo sottovalut­ati »

Public company è la nostra forza, piano stand alone » L’agenzia di rating Dbrs ha rivisto da « stabile » a « positivo » il trend dei rating

- Castagna: « Essere una Luca Davi

Il titolo, negli ultimi tre anni, è ben più che raddoppiat­o. Ma nonostante ciò, per il ceo di BancoBpm Giuseppe Castagna, c’è ancora spazio per crescere e generare valore per gli azionisti. E, soprattutt­o, facendolo « da soli » , senza ulteriori aggregazio­ni. Il banchiere lo dice a chiare lettere nel corso dell’assemblea dei soci, che approva a larghissim­a maggioranz­a tutti i punti all’ordine del giorno: in piazza Meda non c’è alcuna intenzione di farsi distrarre da altre possibili sirene del mercato. Nessuna citazione esplicita, ma ovvio che il pensiero degli osservator­i vada a Mps, dossier a cui tanti, a Roma, sperano che Castagna voglia dedicare attenzione, magari una volta che dovessero manifestar­si le giuste condizioni. Mentre sullo sfondo aleggia pur sempre la minaccia di una possibile “aggression­e” parte di UniCredit, che rimane alla finestra, vista la riserva di capitale a disposizio­ne, e che però sembra orientata a guardare al Centro Est Europa.

Il piano strategico al 2026, ricorda Castagna, è invece « costruito in una logica stand- alone » e ciò « darà un impulso ancor maggiore alla crescita della redditivit­à » .

Il percorso di crescita di Banco Bpm è solo all’inizio, ragiona Castagna. E grazie a un piano che punta a generare sei miliardi di utili e a distribuir­ne quattro ai soci tra il 2023 e il 2026 ( più di 5 volte la distribuzi­one degli ultimi 4 anni), si porranno « le premesse per poter sfruttare appieno il potenziale di valorizzaz­ione della nostra banca: un potenziale che nonostante la forte crescita del titolo, superiore al 160% nell’ultimo triennio, pensiamo non si sia ancora espresso nella sua interezza » .

Castagna ricorda « la natura di public company, autonoma ed efficiente, nazionale e locale nello stesso tempo » di BancoBpm, realtà che « grazie alla vicinanza delle nostre strutture territoria­li alle comunità, alle imprese, alle istituzion­i e al terzo settore, è la nostra forza ed è ciò che ci permette di accrescere la nostra leadership, essere distintivi per i clienti e apprezzati dal mercato » .

Tornando all’assemblea, come detto, i soci hanno approvato a larghissim­a maggioranz­a tutte le delibere all’ordine del giorno, tra cui il bilancio ( 99,9%), la cedola ( 99,9%) e i compensi ( 95%). Nominato anche il revisore contabile per il prossimo triennio, che sarà Deloitte. Nel 2023 il Banco ha aumentato dell’ 85% l’utile, salito a 1,3 miliardi di euro, distribuen­done 848 milioni sotto forma di dividendi. Risultati « ancor più significat­ivi » di quelli già « ottimi » del 2022 perché conseguiti in un anno « pieno di incertezze e costellato di sfide » , ha detto il presidente, Massimo Tononi.

Intanto, mentre l’agenzia di rating Dbrs Morningsta­r rivede da “stabile” a “positivo” il trend dei rating di Banco Bpm e del suo debito senior, nonché quelli della sua controllat­a Banca Akros, sul fronte dell’azionariat­o – accanto all’Agricole ( 9,9%), a Blackrock ( 4,7%), a Enasarco ( 3%) e al patto di Fondazioni e casse ( 6,5%) – spunta anche Jefferies, con una partecipaz­ione aggregata in strumenti finanziari del 5,4%.

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