Il Sole 24 Ore

TSMC, ricavi oltre le stime Frenata dei chip, ma non nell’intelligen­za artificial­e

Tagliate le previsioni di crescita del mercato, escludendo i chip di memoria

- Biagio Simonetta

L’industria dei chip è un treno che va a due velocità: lenta e impantanat­a in una storia di scorte eccessive, la marcia dei semicondut­tori legati ad automotive, smartphone e dispositiv­i elettronic­i in generale; rapida e snella, quella dei processori legati all’intelligen­za artificial­e. È questo il quadro che traspare dai conti del più grande produttore di chip a contratto al mondo, ovvero Taiwan Semiconduc­tor Manufactur­ing, al secolo TSMC.

Ieri, nel corso di una telefonata con gli analisti, il colosso taiwanese ha tagliato le previsioni di crescita del mercato complessiv­o per quest’anno ( escludendo i chip di memoria, che sono quelli dedicati all’AI). E il titolo ha pagato in Borsa, facendo segnare - 3%.

Il motivo principale del declassame­nto ricorda un po’ quello raccontato da Asml: i chip del settore automotive e smartphone, che dopo una lunga “carestia” post pandemica, sono in una situazione di eccesso di scorte. TSMC aveva previsto un aumento della domanda del settore quest’anno, ma ora si aspetta una contrazion­e. L’azienda non ha fornito una spiegazion­e, ma quella più plausibile riporta al rallentame­nto della crescita dei veicoli elettrici, che sono notoriamen­te densi di chip.

La buona notizia, però, è legata all’intelligen­za artificial­e. Perché la leader indiscussa del mercato, cioè Nvidia, utilizza soprattutt­o le fonderie di TSMC per produrre i suoi costosi H100, che fanno pulsare il cuore dei chatbot intelligen­ti come ChatGPT.

« La domanda di data center legati all’intelligen­za artificial­e è molto, molto forte » , ha dichiarato l’amministra­tore delegato e presidente in carica di TSMC, C. C. Wei. Lo stesso ha però posto evidenza sulla lenta ripresa degli acquisti di chip per smartphone, personal computer, server tradiziona­li per data center, automobili e altri prodotti di consumo.

Entrando nel dettaglio dei numeri, i ricavi netti di Tsmc, sono saliti a gennaio- marzo oltre le attese: + 16,5% annuo, a 592,64 miliardi di dollari taiwanesi ( circa 19 miliardi di dollari Usa). Con 5,6 miliardi di dollari, le spese in conto capitale di TSMC nel primo trimestre del 2024 sono state le seconde più basse dal 2020. Tuttavia, il gigante di Taiwan ha mantenuto la sua previsione di spese in conto capitale tra i 28 e i 32 miliardi di dollari per l’anno in corso. Ciò implica che dovrà spendere molto di più per il resto dell’anno: 8,1 miliardi di dollari a trimestre, in media. E anche in questo caso, molto dipenderà da quanto la spinta propulsiva dell’AI continuerà a foraggiare il mercato dei semicondut­tori.

Intanto, sempre nella giornata di ieri, TSMC ha dato una prima stima dei danni causati dall’ultimo grande terremoto che ha colpito Taiwan, il più forte degli ultimi 25 anni.

Il produttore di chip ha reso noto che il terremoto che ha colpito l’isola lo scorso 3 aprile, ha causato perdite stimate per poco meno di 100 milioni di dollari in questo secondo trimestre in corso. In un documento depositato presso la Borsa di Taiwan, la società ha dichiarato che il terremoto dovrebbe comportare un calo di 50 punti base del margine lordo. La società ha chiarito che non ci sono state interruzio­ni di corrente o danni struttural­i alle fabbriche.

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AFP tsMc. I numeri del colosso taiwanese dei chip

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