Nuovo caos Tari, i piani tariffari slittano al 30 giugno
Nuovo anno e nuovo caos per la Tari, con il corollario dell’ennesima proroga dei termini per la definizione dei Piani economico- finanziari e quindi delle tariffe. Quest’anno la scadenza slitterà dal 30 aprile al 30 giugno, per effetto di un emendamento del Governo al decreto legge Superbonus in commissione Finanze al Senato.
A sollecitare il rinvio, che non modifica le scadenze di pagamento ( salvo conguagli con le nuove tariffe) decise dai Comuni, è stata l’Anci, che nelle scorse ore era ridiscesa in campo con un comunicato in cui aveva invocato un « urgente intervento per scongiurare contenziosi e incrementi indiscriminati » : intervento arrivato a stretto giro con il correttivo annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. L’ennesimo giro nella giostra impazzita della tariffa rifiuti è stato avviato dalla questione degli « impianti minimi » , vale a dire la dotazione infrastrutturale giudicata indispensabile per chiudere il ciclo dei rifiuti. Sul tema era intervenuta Arera, l’Autorità di regolazione del settore, con una delibera in base alla quale alcune Regioni hanno chiesto ai gestori la redazione di piani economici finanziari ( Pef) in grado di remunerare gli impianti secondo i nuovi criteri. Contro le decisioni di Arera si era pronunciato il Consiglio di Stato, portando l’Autorità ad annullare l’atto.
Ne è nato un quadro frastagliato, che per gli amministratori locali rischia di creare « sperequazioni » fra le diverse aree del Paese, aumenti più o meno indiscriminati e trasforma in un rebus la redazione dei nuovi piani economico finanziari. In virtù dell’emendamento ora la sciarada avrà due mesi in più per essere risolta: nella speranza che i tempi supplementari aiutino a sciogliere le incognite sulle regole.