Lollobrigida: « Il ruolo degli agricoltori è fondamentale per la bioregolazione »
Coldiretti in campo contro la cementificazione e il fotovoltaico selvaggio
« L’agricoltura rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra società e della nostra economia. Ed è grazie all’impegno dei nostri agricoltori e al loro ruolo di bioregolatori, che possiamo avere una ricca biodiversità e prodotti freschi e di qualità sulle nostre tavole. Il nostro Governo continuerà a impegnarsi per valorizzare questo comparto e difendere il lavoro dei nostri produttori » . A ricordare l’importanza del settore agricolo nell’agenda del Governo in occasione della Giornata della Terra è stato ieri il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. « L’agricoltura – ha aggiunto il ministro - incide sulle aree interne, manutenendo il territorio e curando quei paesaggi che tutto il mondo ci invidia » .
Un ruolo che negli ultimi mesi è stato difeso a suon di proteste dagli stessi agricoltori. Sono state infatti le grandi manifestazioni in tutta Europa dei mesi scorsi che assieme al lavoro dei Governi e degli Eurodeputati ( compresi gli italiani) hanno consentito di correggere alcune misure del Green Deal Ue che vedevano l’agricoltura quasi come un nemico dell’ambiente.
Il risultato più rilevante è stato il ritiro della proposta Ue di dimezzamento dell’uso di fitofarmaci entro il 2030. Come confermato dalla presidente Von der Leyen, la Commissione si è riservata di formulare sul tema una nuova proposta “più matura”.
L’importanza ambientale dell’agricoltura al centro della prossima riforma della Politica agricola comune europea
Ma sull’onda delle proteste è stato anche possibile rivedere il vincolo Pac che prevedeva l’obbligo di lasciare incolta ogni anno una quota del 4% di terreni agricoli Ue. Quei terreni, una volta concluso l’iter regolativo, potranno tornare in produzione in base a una deroga che la prossima Commissione dovrà decidere se rendere strutturale.
Altra variabile chiave che mina il rapporto tra agricoltura e Terra è il consumo di suolo che limita la disponibilità di terreni agricoli. In circa mezzo secolo – ha ricordato ieri la Coldiretti – la cementificazione ha sottratto all’Italia 85mila ettari di terreni fertili. Una superficie grande quanto l’Austria. E in anni recenti alla minaccia del cemento se ne è aggiunta una nuova: il fotovoltaico selvaggio. Con centinaia di migliaia di pannelli che occupano i terreni sottraendoli alla produzione agricola. « L’erosione di terreni agricoli – ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – mette a rischio la sovranità alimentare del Paese. Bisogna invertire la rotta mettendo dei paletti al fotovoltaico selvaggio e accelerando l’approvazione della legge contro il consumo di suolo » .
Ma, soprattutto, il riconoscimento del ruolo ambientale degli agricoltori dovrà tornare al centro della prossima riforma della Politica agricola comune ( Pac) che sarà tra le principali sfide del prossimo Europarlamento e della prossima Commissione. Le prime riflessioni sono previste a partire dalla seconda metà del 2025. E l’elemento cardine dovrà essere la sostenibilità economica dell’azienda agricola. Senza redditività l’azienda chiude, i terreni vengono abbandonati e svanisce il presidio e la manutenzione del territorio. Occorre quindi sostenere il reddito degli agricoltori magari separando in maniera netta gli strumenti di competitività dal ruolo green dell’agricoltore ( che in passato sono stati spesso sovrapposti), e favorire il ricambio generazionale in modo che sempre più giovani possano continuare sul territorio il lavoro dei genitori.