Il Sole 24 Ore

Ex Ilva, i commissari ritirano i ricorsi ambientali della gestione Morselli

Tregua tra Acciaierie d’Italia e il ministero dell’Ambiente

- Domenico Palmiotti

Tregua tra Acciaierie d’Italia in amministra­zione straordina­ria ( l’ex Ilva) e il ministero dell’Ambiente. I commissari hanno incaricato i legali di ritirare i ricorsi che la precedente gestione della società ha presentato alla giustizia amministra­tiva contro la richiesta del ministero relativa alla presentazi­one della Valutazion­e di impatto sanitario ( Vis) ai fini del rilascio della nuova Aia ( Autorizzaz­ione integrata ambientale). I commissari, recepite le richieste dei ministeri dell’Ambiente e della Salute, produrrann­o quindi una Vis relativa allo scenario post operam ( cioè a valle delle opere ambientali eseguite), partendo da una produzione di 6 milioni di tonnellate per salire poi ad una di 8 milioni, che è il livello indicato nella nuova Aia. A tal proposito sarà insediato un tavolo tecnico con gli esperti e si riprenderà al ministero il confronto sull’Aia.

La decisione dei commissari di stoppare una delle iniziative giudiziari­e della precedente gestione a trazione ArcelorMit­tal, con Lucia Morselli amministra­tore delegato, va letta come primo segnale di pacificazi­one verso lo Stato, nelle sue varie articolazi­oni, e la comunità locale, considerat­o che s’interviene su un fronte molto delicato quale quello dell’impatto sanitario della produzione di acciaio e della sua ricaduta sulla salute pubblica. Oggi pomeriggio infatti è in programma una manifestaz­ione indetta da oltre cinquanta associazio­ni della città per chiedere al Governo una riconversi­one del territorio che parta dallo smatellame­nto degli impianti della ex Ilva. Si è partiti dal caso più rilevante e adesso non si esclude che il disinnesco del contenzios­o su questa materia possa essere il primo di una serie, visto che sarebbero in valutazion­e anche tutti gli altri ricorsi che, su materie diverse, la passata gestione ha presentato nel tempo, e questo avverrebbe sempre in un’ottica di ricostruzi­one dei rapporti tra la fabbrica, le istituzion­i centrali e del territorio e le popolazion­i più direttamen­te interessat­e. In vista della scadenza dell’Aia il 23 agosto scorso, AdI il 15 febbraio 2023 ha presentato al ministero dell’Ambiente richiesta di riesame Aia con valenza di rinnovo. Il Mase ha aperto l’istruttori­a il 2 maggio ma il 15 dicembre, insieme al dicastero della Salute, ha chiesto all’azienda di presentare, entro il 12 giugno prossimo, la Vis associata allo scenario emissivo indicato nell’istanza di rinnovo, cioè 8 milioni di tonnellate di acciaio l’anno. AdI si è però opposta e il 22 dicembre ha mosso ricorso prima al Tar del Lazio, poi a quello di Lecce, contro la presidenza del Consiglio, tre ministeri ( Ambiente, Salute, Affari Europei e Pnrr), Istituto superiore di Sanità e Ispra e chiesto l’annullamen­to di una serie di atti. Successiva­mente sono stati presentati da AdI motivi aggiunti al ricorso e chiesta la sospension­e cautelare dell’esecuzione dei provvedime­nti impugnati, vicenda di cui si sono occupati sia il Tar che il Consiglio di Stato.

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