In Cassa dottori aumentano iscritti, redditi e contributi
Saldo positivo tra nuove leve e pensionati. Crescono reddito e fatturato medio ( rispettivamente + 8,1 e + 10,9%) anche se restano forti i divari territoriali. Le entrate superano il miliardo
Cresce il reddito medio dei professionisti iscritti alla Cassa dottori commercialisti, e di conseguenza, crescono i contributi previdenziali versati, che nel 2023 superano, per il secondo anno consecutivo, il miliardo.
L’anno appena trascorso registra un saldo positivo tra nuove leve ( 2.107) e pensionati ( 857) che porta il totale degli iscritti, inclusi i 6.423 pensionati attivi, a 73.307,( erano 72.817 nel 2022); crescono i pensionati che raggiungono quota 10.993 (+ 8,5%).
È quanto emerge dal bilancio civilistico 2023 dell’ente di previdenza approvato ieri.
I redditi 2023
Il reddito medio degli iscritti a Cassa dottori ( inclusi i pensionati attivi) è pari a 80.318 euro, in aumento dell’ 8,1% rispetto ai 74.330 del 2022; cresce anche il volume d’affari medio che passa da 131.293 euro a 145.644 euro e segna un + 10,9% in un anno. Il reddito medio non fotografa però la realtà della professione sul territorio, perché a livello geografico permangono sostanziali differenze. Se Il Nord ha un reddito medio superiore a 105mila euro al Centro è di 77mila euro mentre al Sud scende a 44.800 euro.
L’incremento delle basi reddituali e dei volumi d’affari genera un effetto positivo pari a 72 milioni sulla raccolta contributiva. L’ammontare della contribuzione 2023 è di un miliardo e venti milioni (+ 10,6% rispetto ai 921,8 milioni del 2022) di cui 609,6 milioni a titolo di contributo soggettivo ( 554 milioni nel 2022) e 410,4 milioni come contributo integrativo ( erano 367,9 milioni nel 2022).
Versamenti volontari
Cresce di ulteriori 16 milioni nel 2023 il versamento volontario ( complessivamente pari a 70 milioni); se il contributo soggettivo obbligatorio è pari al 12%, la percentuale di contributo soggettivo registrata nel 2023 è del 13,91% ( era 13,52% nel 2022, 13,49% nel 2021, 13,34% nel 2020, 13,23% nel 2019, 12,87% nel 2018). Un risultato ottenuto grazie a diverse strategie: l’informazione sul territorio, il simulatore sulle pensioni – che registra circa 100mila simulazioni l’anno - e la previsione di un sistema premiale che nel 2023 è stato ulteriormente arricchito: a chi sceglie un’aliquota contributiva superiore al 12% ed entro il 22% viene riconosciuta una percentuale maggiore fino a 5 punti percentuali.
l’adeguatezza
Un aumento del contributo soggettivo si traduce in un miglior tasso di sostituzione, che indica il valore dell’assegno pensionistico rispetto al reddito medio. Per gli iscritti in contributivo che scelgono un’aliquota del 17% il tasso di sostituzione futuro calcolato su tutti i redditi si attesta intorno al 55%- 60% superiore di oltre 10 punti percentuali rispetto a quello corrispondente a un’aliquota del 12%.
Per Cassa dottori il tema dell’adeguatezza della pensione è diventato centrale con il passaggio al sistema contributivo avvenuto nel 2004 e sono diverse le azioni messe in campo per aumentare l’assegno pensionistico: dalla comunicazione sul territorio per diffondere la cultura previdenziale al simulatore, dal sistema premiale per chi versa più del dovuto al riversamento sul montante individuale di una parte del contributo integrativo, fino al contributo di solidarietà ( la cui applicazione si è conclusa nel 2023).
Al tema dell’adeguatezza è dedicato il secondo quaderno curato dal Centro Studi che viene presentato oggi a Roma; anche per l’adeguatezza, come già fatto a novembre per la sostenibilità ( si veda « Il Sole 24 Ore » del 23 novembre) sono stati elaborati degli indicatori ad hoc per misurare il livello delle prestazioni, integrati anche con le premialità sui montanti e le iniziative di welfare.
Si rafforza la cultura
previdenziale: in molti versano di più della quota soggettiva obbligatoria del 12%
I dati del Bilancio
Il risultato economico 2023 evidenzia un avanzo corrente pari a 894 milioni, mentre le riserve patrimoniali cumulate superano gli 11,4 miliardi (+ 8,5%). Il saldo previdenziale vede 1,02 miliardi di contributi a fronte di 420,21 milioni di prestazioni tra trattamenti pensionistici ( 394,18 milioni) e assistenziali ( 26,03 milioni) esclusi i 7 milioni del contributo di maternità riconosciuto per legge.