CONTI SOSTENIBILI PER PRESTAZIONI EQUE
Responsabilità, visione del futuro, gestione del patrimonio e previdenza sostenibile sono i concetti che ci hanno guidato nel percorso avviato dalla privatizzazione delle Casse professionali a oggi. Nel 1994, con l’emanazione del Dlgs 509/ 1994, anche la Cassa dottori commercialisti intraprende il proprio percorso di privatizzazione acquisendo autonomia gestionale, amministrativa, contabile e finanziaria: grande impegno e grande responsabilità nel rispetto della nostra missione di garantire nel tempo previdenza e assistenza per gli iscritti.
Responsabilità che ci ha portato, nel 2003, a deliberare la riforma del sistema pensionistico con il passaggio, dal 1° gennaio 2004, da un meccanismo di calcolo della pensione basato sul sistema retributivo, “troppo” generoso, al nuovo meccanismo basato sul sistema contributivo, più sostenibile e ciò in quanto, pur se i dati analizzati evidenziavano una situazione di statico equilibrio con un rapporto di circa dieci iscritti per ogni pensionato e riserve previdenziali in progressiva crescita, si sarebbe arrivati al presumibile azzeramento del patrimonio entro il 2035 con la conseguenza di non aver potuto rispettare l’impegno futuro della nostra missione.
Se si fosse ragionato soltanto secondo logiche temporali di breve periodo, non sarebbe stato necessario attivare questo importante cambiamento.
Fin da subito divennero concetti primari le attività di compliance e di controllo, l’istituzione di adeguati presidi per monitorare l’andamento dell’ente, per gestire al meglio il patrimonio con prioritario focus sulla mitigazione del rischio, sulla diversificazione degli asset e sui rendimenti in linea con i bilanci tecnici predisposti e aggiornati in continuità. Nello stesso tempo si è posto l’accento sui concetti dell’equità tra generazioni, attraverso l’introduzione di strumenti di adeguatezza delle prestazioni e di interventi di welfare.
Il costante monitoraggio e la visione prospettica sono, infatti, tratti fondamentali della gestione di un ente di previdenza, come la Cassa dottori commercialisti che ritiene il tema del rapporto tra generazioni altrettanto centrale per una gestione e visione improntata a tutelare il futuro dei propri iscritti, secondo criteri di responsabilità e sostegno, con un’attenzione particolare alla componente più giovane, per dare concretezza al patto che lega le diverse generazioni appartenenti allo stesso sistema, peraltro finanziato a ripartizione.
Sforzi continui, supportati dalla solidità patrimoniale rilevata nel tempo, per raggiungere gli obiettivi di equità intergenerazionale, sono stati infatti progressivamente avviati in un percorso finalizzato a migliorare l’adeguatezza delle prestazioni, soprattutto in favore delle platee più giovani che hanno scontato maggiormente gli effetti della riforma.
E sono proprio la solidità patrimoniale e la sostenibilità finanziaria raggiunte che permettono agli iscritti alla Cassa dottori commercialisti di avere un sistema pensionistico sostenibile con un positivo sguardo ai bisogni attuali e futuri degli associati, incrementando i meccanismi premiali per redistribuire le risorse in chiave equitativa tra le diverse coorti di
Definite azioni per migliorare l’adeguatezza delle prestazioni, soprattutto dei giovani
professionisti e ampliando le misure di welfare strategico in un’ottica di sostegno in tutte le fasi di vita del professionista.
Ovviamente non ci fermiamo su quanto raggiunto a oggi e i positivi dati consolidati al 31 dicembre 2023, presentati ieri all’assemblea dei delegati, ci forniscono ulteriori suggerimenti e azioni da porre in essere per la tutela e adeguatezza della prestazione previdenziale e per una sempre più intensa attività di supporto e welfare integrato.