Gedi, Exor sale al 100% del gruppo
Esercitata l’opzione per rilevare le quote di Cir e di Mercurio
Exor sale al 100% di Gedi. La holding della famiglia Agnelli di cui John Elkann è ad e che possiede l’ 89,62% del capitale, ha comunicato ieri di « aver esercitato l’opzione per aumentare la propria partecipazione al 100% di Gedi, rilevando le quote di Cir Spa e di Mercurio Spa. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro il primo semestre del 2024 » .
La Cir, controllata dai figli di Carlo De Benedetti, e la famiglia Perrone sono quindi in uscita dal gruppo editoriale che, stando a quanto riportato all’interno della relazione finanziaria sui conti del 2023 di Exor, ha registrato una perdita netta di 103 milioni di euro contro i 2 milioni di utile netto dell’anno precedente. Le perdite nette delle « continuing operations » , cioè perdite relative all’attività gestionale, sono state nell’ordine dei 91 milioni. La quota della perdita attribuibile a Exor, calcolata in proporzione alla partecipazione dell’ 89,62%, è di - 77 milioni (- 9 milioni nel 2022). Il tutto a fronte di ricavi che si sono attestati nell’ordine dei 480 milioni di euro contro i 490 dell’anno precedente
Gedi ieri ha dunque rinnovato il suo consiglio d’amministrazione. John Elkann e Maurizio Scanavino sono stati riconfermati rispettivamente nei ruoli di presidente il primo e amministratore delegato e direttore generale il secondo. Confermati in veste di consiglieri anche Marco De Benedetti, Turi Munthe, Carlo Perrone e Umberto Tribuzio.
Tre i nuovi ingressi invece con Marco Bassetti ( che è a capo del colosso delle produzioni audiovisive Banijay), Diyala D’Aveni ( che guida due importanti iniziative: Italian Tech Week, il più grande evento sul tech in Italia, e Vento, l’Italian chapter di Exor Ventures) e Francesco Dini ( direttore affari generali di Cir e
‘ Rinnovato il cda. Elkann confermato presidente, Scanavino ad e direttore generale
membro dei cda delle più importanti controllate del gruppo da marzo 2004 ad agosto 2020) che subentrano a Federico Marchetti, Tatiana Rizzante e Pietro Supino.
« Il percorso compiuto da Gedi in questi anni ha permesso di definire con chiarezza le attività di una media company innovativa e sempre più digitale » è il commento del presidente John Elkann a questa duplice operazione – acquisto anche dell’ 11% mancante della società e nuovi ingressi nel cda - per il gruppo che con la vendita dei quotidiani locali, e in attesa de perfezionamento della vendita del Secolo XIX, intende ora risalire la china con la sua dotazione: La Repubblica; La Stampa; l’offerta radio con Radio Deejay, oltre a Radio Capital e m2o e OnePodcast Gedi.
Due testate nazionali sulla carta stampata, insieme al « polo radiofonico, leader riconosciuto in Italia, e le crescenti attività nei social media offrono ogni giorno nuove occasioni di sviluppo, e grazie alla spinta del digitale coinvolgono un pubblico più ampio e giovane » , chiosa Elkann.