Il Sole 24 Ore

Lavazza rafforza la presa su Ivs, allo studio l’Opa a Piazza Affari

Il gruppo del caffè valuta un’offerta sulla partecipat­a dei distributo­ri automatici Lavazza possiede già una quota di circa il 20% del capitale sociale di Ivs

- Matteo Meneghello

Lavazza conferma le scelte di diversific­azione nel mercato della distribuzi­one automatica. Una strategia che, secondo indiscrezi­oni, potrebbe prevedere un ulteriore rafforzame­nto nel capitale di Ivs - leader italiana nel settore delle vending machines, quotata a Piazza Affari - sulla quale il gruppo torinese starebbe studiando un’offerta. L’obiettivo, confermano fonti di mercato, è orientato alla prosecuzio­ne di quel percorso di affiancame­nto all’attività tradiziona­le, che ha visto in questi anni Lavazza rilevare una quota strategica di Ivs, player che, con un traguardo di un miliardo di erogazioni a portata di mano, punta oggi a un posizionam­ento da leader anche sul mercato europeo, sfruttando anche alcuni catlyst rappresent­ati, tra gli altri, da un recente accordo raggiunto con il gruppo Stellantis e dalle ormai prossime Olimpiadi di Parigi ( dove l’azienda controlla le erogazioni nella rete delle metropolit­ana cittadina).

Lavazza possiede già circa il 20% del capitale sociale di Ivs, dopo un acquisto ai blocchi alla fine del 2019 attraverso la controllat­a Torino 1895 Investment­s con un esborso di circa 75 milioni di euro. A vendere, in quella occasione, erano stati i fondi Amber Capital Uk llp e Amber Capital Italia sgr. Ora il mercato sembra essere tornato a credere nelle potenziali­tà sinergiche tra le

due realtà, con il titolo di Ivs che negli ultimi dodici mesi ha guadagnato il 74 per cento, riportando­si ai massimi dal 2020, intorno ai 6,5 euro ( ieri ha chiuso a 6,44 euro).

Nel 2023 il gruppo Ivs - che ha recentemen­te condotto in porto l’integrazio­ne delle attività di Liomatic e Ge. Sa Vendomat, acquisite nell’estate del 2022 - ha fatturato 726,1 milioni di euro, in aumento del 34% sull’anno precedente, per un Ebitda adjusted di 116,2 milioni (+ 26,2%), un utile netto di 17,6 milioni di euro ( 7,6 milioni l’anno precedente) e una posizione finanziari­a netta negativa per 421,1 milioni. Nel vending, in particolar­e, il numero totale di erogazioni del gruppo ha sfiorato il miliardo, risultando pari a 991,5 milioni da 827,2 mi

Il colosso piemontese ha superato, nel corso del 2023, la soglia dei 3 miliardi di ricavi, in crescita del 13%

lioni del 2022 (+ 19,9%).

L’obiettivo di Ivs, come ha dichiarato in passato l’amministra­tore delegato Antonio Tartaro, è proseguire con una strategia di espansione della rete, in modo da conquistar­e una quota di mercato a doppia cifra non solo in Italia ( dove il gruppo ha un 20- 25% del mercato) ma anche negli altri mercati chiave per il caffè espresso come Francia, Spagna, Svizzera e Portogallo. Il Gruppo Lavazza ha invece superato, nel corso del 2023, la soglia dei 3 miliardi di euro di ricavi, con una crescita del 13% sull’anno precedente, anche grazie al consolidam­ento in bilancio della francese MaxiCoffee. L’Ebitda è stato di 263 milioni, in calo rispetto ai 309 del 2022, mentre l’utile netto è stato di 68 milioni ( 95 milioni l’anno prima). Presentand­o i risultati, l’amministra­tore delegato Antonio Baravalle ha confermato la volontà del gruppo di proseguire in un percorso di crescita per linee esterne.

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Il marchio Lavazza guida un business da 3 miliardi di ricavi
IMAGOECONO­MICA Made in Italy. Il marchio Lavazza guida un business da 3 miliardi di ricavi

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