In bilico la riapertura, ultimatum del Piemonte
quando il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e il viceministro Edoardo Rixi, in un incontro a Fossano, faranno il punto sulle infrastrutture in provincia di Cuneo. Per ora la questione della riapertura al traffico del Tunnel del Tenda resta sospesa, tra le recriminazioni degli enti locali, che puntano i piedi sulla data di giugno prossimo, e l’azienda responsabile dei lavori - Consorzio Edilmarco, subentrato nel cantiere a partire dal 2019 - che in una lettera aperta, a marzo, ha ribadito come rispettare quella scadenza sia praticamente impossibile. La questione del Tenda - lavori partiti nel 2013, rallentati anche per colpa della frana nel 2020 che ha spazzato via parti intere dell’infrastruttura esistente - complica ulteriormente la questione già difficile dei collegamenti, a Nord Ovest, tra Italia e Francia e rappresenta un nervo scoperto per gli amministratori locali e per il Governo, che ha fatto della accelerazione dei cantieri in ritardo quasi un mantra.
« La Regione Piemonte continua a richiedere il rispetto del cronoprogramma annunciato nell’ultima Cig, con apertura della canna nuova a giugno » ribadisce l’assessore ai Trasporti del Piemonte Marco Gabusi. L’Anas, società proprietaria dell’infrastruttura, non ha ufficializzato alcuno slittamento della riapertura fissata dalla Cig, la Conferenza intergovernativa Italia Francia, a giugno 2024. Nell’ultimo incontro, a fine febbraio, la società in capo al Gruppo Fs ha garantito maggiori controlli sui lavori, a fronte della richiesta da parte del Consorzio Edilmarco di riprogrammare i tempi della riapertura. In una nota messa a punto per Il Sole24Ore Anas ribadisce di aver « rafforzato i controlli sull’andamento dei lavori attraverso verifiche e azioni ispettive in cantiere per assicurare il prosieguo delle attività senza ulteriori rallentamenti » e inoltre ribadisce « il massimo impegno a fare ogni sforzo possibile sul cantiere per la conclusione dei lavori entro i tempi prestabiliti con l’impresa esecutrice » .
La questione resta aperta e pesa su un’area che sconta già pesanti problemi infrastrutturali, come il protrarsi della chiusura del tunnel ferroviario del Frejus e l’incognita delle lunghe chiusure periodiche del Tunnel del Monte Bianco. Il progetto postalluvione per il Colle del Tenda ha caratteristiche di particolare complessità ed è il frutto di un ampio lavoro che ha previsto una serie di modifiche e nuovi interventi, condivisi a più riprese tra tutti i soggetti, italiani e francesi, fa sapere Anas. Riguardano la deviazione degli imbocchi lato Francia, la costruzione di un ponte di scavalco sul vallone della Cà e la sistemazione del versante in territorio francese, gravemente danneggiato dagli eventi alluvionali. Si lavora, contemporaneamente, sulle due gallerie, quella storica e quella nuova - monodirezionale nel senso Italia- Francia lunga circa 3,2chilometri - e la riapertura interesserà la sola galleria storica.