Il Sole 24 Ore

Fitto: decreto sulla coesione per usare meglio le risorse

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Il 30 aprile è atteso in consiglio dei ministri il decreto legge sul riordino della politica di coesione. Lo ha confermato ieri il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, a margine della conferenza programmat­ica di FdI in corso a Pescara.

« Siamo al lavoro sul decreto, aggiungere altro non sarebbe utile in questo momento – dice - Non sono abituato a fare indiscrezi­oni. È una riforma molto importante che come è noto è stata inserita anche su indicazion­e del governo nel confronto con la Commission­e Ue fra le sette nuove riforme che il governo ha messo in campo nella revisione del Pnrr, è diventata una milestone ed è uno degli obiettivi della sesta rata » . In realtà il decreto dovrebbe agire soprattutt­o sui meccanismi di governance, tentando di estendere ai fondi struttural­i le logiche di contingent­amento dei tempi, secondo un rigido cronoprogr­amma, già introdotte per il Fondo nazionale sviluppo e coesione. Il focus sarà il ciclo 2021- 2027 che conta su quasi 43 miliardi ( cui se ne aggiungono circa 32 di cofinanzia­mento nazionale). Ma il governo dovrà agire con attenzione, perché le regole di gestione dei fondi Ue, soprattutt­o per evitare rischi di accentrame­nto a scapito delle Regioni, sono attentamen­te monitorate dalla Ue. « L’obiettivo è intervenir­e struttural­mente su alcuni limiti e deficit che hanno rappresent­ato le politiche di coesione del nostro Paese - commenta Fitto - È un fatto noto. Basta leggere l’ottavo e il nono rapporto sulla coesione presentato due settimane fa dalla Commission­e europea, quindi c’è l’esigenza di intervenir­e su questo, di rendere organico questo lavoro con il Pnrr » . Secondo la visione del ministro, « dopo aver riformato il Fondo di sviluppo e coesione, si completa questo percorso con questa importante riforma che mette in campo un modello di governance in grado di rendere efficaci ed efficienti l’utilizzo di queste risorse » .

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