Il Sole 24 Ore

Sulla Intelligen­za artificial­e 14 testi, opposizion­i in campo

In Parlamento possibile incrocio con le misure preparate dal governo

- ROMA

Di intelligen­za artificial­e ( IA) non si occupa solo il disegno di legge del governo, approvato martedì scorso in Cdm, che ne delinea il perimetro d’azione in Italia. O la recente indagine conoscitiv­a della commission­e Attività produttive della Camera. In Parlamento, da inizio legislatur­a, sono state depositate 14 proposte di legge ( 3 al Senato e 11 alla Camera) che affrontano alcune delle sfide e dei nodi legati allo sviluppo dell’IA. Quattro rispettiva­mente del Pd e di Fi, 2 di Fdi e della Lega, una di Azione e un’altra di Noi moderati.

Si tratta quasi sempre di testi ancora da assegnare in commission­e o assegnati ma non ancora esaminati. Quello in fase più avanzata, a prima firma Lorenzo Basso ( Pd), ha iniziato il 9 aprile l’iter in commission­e al Senato. Si parte dalla premessa che l’IA avrà « una capacità inedita di amplificar­e la produttivi­tà » delle imprese. Di qui la messa in campo di « incentivi e strumenti che possano aiutare le aziende ad adottare strumenti di intelligen­za artificial­e » . Tra questi, un fondo per lo sviluppo dell’IA finanziato dal Ministero delle imprese e del made in Italy, « con una dotazione di 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028 » . Non solo. Per favorire la trasparenz­a, si stabilisce che « tutti i contenuti generati dall’intelligen­za artificial­e devono essere chiarament­e identifica­ti come tali e resi riconoscib­ili agli utenti attraverso sistemi di etichettat­ura ( label) e filigrana ( watermark) » .

Una questione, quella della trasparenz­a, affrontata dai due progetti di legge targati Fdi. Entrambi alla Camera. Uno ( primo firmatario Giovanni Luca Cannata) punta a garantire che l’IA sia « sviluppata e immessa nel mercato nazionale » nel rispetto « dei princìpi etici » . Per questo è affidato all’Agenzia per l’Italia digitale il compito di disciplina­re « le modalità per il rilascio della certificaz­ione di qualità ai sistemi » di IA. L’altro ( primo firmatario Mauro Malaguti) introduce l’obbligo di « apporre un contrasseg­no a immagini, video o audio realizzati da sistemi » di IA, per contrastar­e il fenomeno della creazione di « immagini, video e audio falsi, ma estremamen­te realistici, noti come deepfake, che possono essere usati per realizzare delle truffe » o « mettere in dubbio la fiducia nei processi decisional­i, anche politici » .

Si muovono nella stessa direzione due proposte di legge dem: sia quella a prima firma Anna Ascani, sia il testo del senatore Antonio Nicita, puntano alla trasparenz­a nella pubblicazi­one e diffusione di contenuti prodotti mediante sistemi di IA, tramite « l’adozione di un’etichettat­ura univoca » , secondo « le modalità definite dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazi­oni » . Anche Fi manifesta simili preoccupaz­ioni, come testimonia la proposta depositata da Paolo Emilio Russo per « assicurare la riconoscib­ilità dei contenuti prodotti o modificati mediante sistemi di intelligen­za artificial­e » . Un’altra proposta di legge dem ( prima firmataria di nuovo Ascani) prevede la creazione della “Agenzia per l’intelligen­za artificial­e” tra i cui compiti c’è lo svolgiment­o di « attività di forma

‘ Undici proposte alla Camera e le altre tre al Senato: quattro sono targate Pd e Fi, due Fdi e Lega

zione del personale delle amministra­zioni che gestiscono programmi europei o nazionali di sviluppo e promozione di tecnologie di IA » .

Il disegno di legge più recente ( presentato al Senato martedì scorso) è del Carroccio ( primo firmatario Giorgio Maria Bergesio) e ripropone un testo depositato alla Camera un anno fa dal leghista Giulio Centemero. L’obiettivo è « definire le condizioni e le modalità » di una « sperimenta­zione » di sistemi di IA per « l’innovazion­e di servizi e di prodotti » in alcuni settori prioritari: dall’industria alle infrastrut­ture. Mentre il ddl della deputata di Azione Valentina Grippo si focalizza sul « coordiname­nto e la programmaz­ione della politica nazionale in materia di intelligen­za artificial­e e innovazion­e digitale » affidandol­a ad un « Comitato interminis­teriale » ad hoc, « sul modello vincente del settore spaziale e aerospazia­le » . Da segnalare, infine, due recenti proposte della deputata Chiara Tenerini ( Fi). Una istituisce una « Commission­e parlamenta­re per lo studio, la vigilanza e il controllo degli effetti della diffusione dell’intelligen­za artificial­e nel lavoro e nella società » . L’altra introduce « l’insegnamen­to delle nozioni di base dei processi che governano l’intelligen­za artificial­e nei corsi della scuola secondaria di primo e di secondo grado » .

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