Il Sole 24 Ore

Per i nuovi artigiani l’avvio è semplifica­to: stop alle comunicazi­oni

Semplifica­zioni. La conversion­e in legge del decreto « Pnrr » 19/ 2024 cancella molti adempiment­i burocratic­i per più di quaranta attività tradiziona­li

- Alessandro Galimberti

Fare impresa - artigianal­e - senza passare dal “via” delle autorizzaz­ioni comunali. Con la conversion­e in legge del decreto 19 del 2 marzo scorso - Pnrr e semplifica­zione amministra­tiva, definitiva­mente approvato dal Senato il 23 aprile e in attesa di pubblicazi­one sulla Gazzetta ufficiale- per un foltissimo gruppo di attività non serve più alcuna comunicazi­one preventiva agli sportelli comunali: basta iniziare ad esercitarl­a - al netto ovviamente dell’iscrizione in camera di commercio e della compliance fiscale. La regola vale per le attività più tradiziona­li - dal falegname al muratore passando per il fabbro e l’arrotino - a quelle più trendy ( graphic designer, operatore di edilizia acrobatica, prestatore di servizi informatic­i multimedia­li), fino alle risorse più scarse sul mercato - riparatore di elettrodom­estici e apparecchi elettronic­i, riparatore di macchinari e utensili, serramenti­sta, riparatore di strumenti musicali.

La norma ispirata a un liberismo di massimo grado - e forse anche a contrastar­e la perdurante crisi di vocazioni per alcune attività molto “pratiche” - apre a un ventaglio amplissimo di tipologie di imprese - come si può leggere nella scheda a lato - che, di fatto, potranno evitare di rivolgersi allo Sportello unico per le attività produttive del proprio comune per ottenere il “placet”.

La deregulati­on in vigore dal marzo scorso e ora definitiva­mente confermata, stabilisce infatti che « l’avvio, la variazione, la sospension­e, il subingress­o e la cessazione delle attività di impresa artigiana » indicata nelle tabelle « non sono soggette a titoli abilitativ­i, segnalazio­ne o comunicazi­one » . La regola sarà ovviamente applicata da tutte le amministra­zioni locali, comprese quelle delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, anche se « restano fermi i regimi amministra­tivi previsti dalla normativa di settore » , gli adempiment­i contemplat­i dalla legge sull’artigianat­o e quelli che fanno riferiment­o alla normativa dell’Unione europea. La “deregulati­on” comunale dovrà in ogni caso essere portata a compimento da tutte le amministra­zioni entro il 31 dicembre del 2024.

Secondo il ministro della Pubblica amministra­zione Paolo Zangrillo « per l’avvio di una falegnamer­ia erano necessari una ottantina di adempiment­i, per lo più prassi prive di fondamento giuridico. Oneri amministra­tivi a carico delle imprese che vengono ridotti uniformand­o il quadro normativo ed eliminando il titolo abilitativ­o per l’avvio delle attività.

L’intervento riduce in modo drastico gli adempiment­i, con un risparmio medio di oltre 2mila euro. Il titolo abilitativ­o, la cosiddetta Scia con i relativi allegati, viene eliminato anche per il calzolaio – per fare un altro esempio – azzerando i tempi e abbattendo i costi per l’avvio dell’attività. Costi ‘ burocratic­i’ azzerati anche per l’apertura di una sartoria » .

Confartigi­anato, Cna e Casartigia­ni hanno espresso « particolar­e apprezzame­nto, anche se ogni Scia o comunicazi­one nascondono una serie di atti che impongono alle imprese costi elevati e tempi lunghi prima ancora di avviare la propria attività » .

Nuove regole per la « Scia » ( segnalazio­ne certificat­a di inizio di attività), il silenzio assenso e comunicazi­oni

Avvio, variazione, sospension­e e subingress­o dell’attività non sono più soggetti ad autorizzaz­ione

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L’operatore di edilizia acrobatica è una delle 45 attività che da marzo possono essere iniziate senza la comunicazi­one al Suap
REUTERS nuovi lavori. L’operatore di edilizia acrobatica è una delle 45 attività che da marzo possono essere iniziate senza la comunicazi­one al Suap

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