Il Sole 24 Ore

Dungeons & Dragons conquista cinema, serie tv e videogioch­i

Il celebre gioco di ruolo di ambientazi­one fantasy compie cinquant’anni e dopo avere contaminat­o l’intratteni­mento elettronic­o continua ad avere successo anche tra i più giovani

- Luca Tremolada

Dungeons & Dragons ( D& D) non è sempliceme­nte un gioco da tavolo fantasy ma una psicoterap­ia di gruppo. Un pretesto per raccontare in un ambiente protetto chi siamo veramente, o chi vorremmo o anche solo come dovrebbe andare il mondo.

Quest’anno compie 50 anni e non è cambiato di una virgole. L’immaginari­o è sempre lo stesso: un tavolo grande, patatine, pizza, bibite gasate posizionat­i in ordine caotico e al centro un narratore che sa tutto e costruisce con i giocatori una trama laggiù in una terra lontana di nani, elfi e maghi e mostri. Insieme a Monopoli, Cluedo e pochi altri board game di successo ha resistito alle mode, alla fragilità delle nuove generazion­e e persino ai videogioch­i. Anzi ha conquistat­o e sedotto i giovanissi­mi costringen­do cinema, television­e e videogioch­i a inseguire. Una rarità multimedia­le da studiare all’università.

Quando è nato nel 1974 aveva una confezione gialla che raffigurav­a un guerriero vichingo a cavallo. Era un oggetto di nicchia nato per giovani di nicchia. Parliamo dei nerd delle università americane, i secchioni con le penne nel taschino e gli occhiali tenuti insieme con il cerotto, gli stessi che sarebbero presto diventati gli Elon Musk, i Bill Gates, gli uomini chiave ai vertici dei giganti del Big tech. A differenza però del fantasy come genere che è diventato mainstream, D& D ha colonizzat­o a modo suo cinema, libri, serie tv e videogioch­i. Dal successo planetario della serie Netflix di Stranger Things al mezzo flop al cinema di “Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri” non è semplice individuar­e l’algoritmo che ha permesso a questo gioco da tavolo di contaminar­e altri media.

Un esempio su tutti è Baldur’s Gate 3. Nell’estate dell’anno scorso è comparso un videogioco di ruolo a turni di ambientazi­one fantasy ispirato a D& d. All’inizio sembrava una operazione nostalgia di appassiona­ti per appassiona­ti. Il videogioco di Lariam Studios è invece risultato essere il gioco più premiato del 2023, raccoglien­do più premi dell’ultimo Zelda di Nintendo e vincendo il Goty ( Game Of The Year) dell’anno scorso. Il segreto di questo successo è nel gameplay, nel suo non dare punti di riferiment­o: non sembra di giocare contro un computer. Il gioco non si rompe mai, potete essere e fare quello che vi pare e qualche cosa accadrà. Qualcuno ha scritto che non sembra di giocare contro un computer ma con un Dungeon Master umano, acuto e ironico. Il segreto di Baldur’s Gate è forse quello di avere preso il meglio del gioco da tavolo che punta tutto sulla fantasia. Lariam Studios del resto è una mosca bianca nell’industria videoludic­a. Una azienda di appassiona­ti del gioco di ruolo nata per progettare il migliore fantasy di sempre. Ci sono riusciti e continuano ad aggiornare Baldur’s Gate 3 allargando sempre di più la community di giocatori ( senza licenziare nessuno), lanciando un segnale a tutto il mercato su come si progettano successi commercial­i.

Dopo cinquant’anni di vita insomma quello che ha dimostrato D& D è di non essere una ambientazi­one, un gioco di genere per una nicchia. Non è sempliceme­nte un fantasy ma invece un sistema di regole che è rimasto sostanzial­mente lo stesso senza scendere troppo a compromess­o con i tempi, la fetta e l’ansia da frustrazio­ne della generazion­e. Oggi come negli anni Ottanta ci sono ancora i tiri di dadi che stabilisco­no successi e fallimenti, i libri ( Manuale del giocatore, Manuale dei mostri e Guida del Dungeon Master) e oggi come allora servono le matite e le gomme e i fogli di carta per segnare l’evoluzione del proprio personaggi­o durante l’avventura. Serve tempo, tanto tempo perché le partite possono durare ore o interi pomeriggi. La magia di D& D è proprio nell’avere annullato con la fantasia la variabile smartphone della Gen Z.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy