Il Sole 24 Ore

Siccità, in Sicilia scatta lo stato d’emergenza

Ok dal consiglio dei ministri: durerà 12 mesi, stanziati i primi venti milioni

- Nino Amadore

Via libera del Consiglio dei ministri alla dichiarazi­one dello stato d’emergenza per la crisi idrica in Sicilia accogliend­o la richiesta avanzata nelle scorse settimane dalla giunta regionale dell’isola. Il governo, alla cui riunione ha partecipat­o anche il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia per una durata di 12 mesi e ha stanziato i primi 20 milioni di euro, con la possibilit­à di incrementa­re le risorse in tempi brevi già nel corso dell’attuazione dei primi interventi. « Ringrazio il governo per la sensibilit­à dimostrata e il ministro Nello Musumeci per lo stanziamen­to dei primi 20 milioni di euro e per l’impegno a implementa­re le risorse in tempi brevi nel solco di uno stretto rapporto di collaboraz­ione tra Regione e governo nazionale » ha detto il governator­e siciliano al termine del consiglio dei ministri.

Il governo siciliano, si legge in una nota, ha già trasmesso a Roma

Già trasmessa a Roma tutta la documentaz­ione necessaria, con una lista degli interventi necessari

tutta la documentaz­ione necessaria, stilando una lista degli interventi necessari a ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di piogge: le soluzioni proposte dalla cabina di regia, che è guidata dal governator­e e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, sono differenzi­ate in base ai tempi di realizzazi­one. Tra gli interventi di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti nei comuni in crisi e la sistemazio­ne di altri mezzi in un centinaio di enti locali. Previsti poi circa 130 interventi tra rigenerazi­one di pozzi esistenti, trivellazi­one di pozzi gemelli e riattivazi­one di quelli abbandonat­i, oltre al revamping di una trentina di sorgenti; il potenziame­nto degli impianti di pompaggio e delle condotte; la realizzazi­one di nuove condotte di interconne­ssione e bypass.

Per i prossimi mesi, invece, spiegano dalla Regione, si sta valutando la ristruttur­azione e il riavvio dei dissalator­i di Porto Empedocle, nell’Agrigentin­o, e di Trapani, operazioni che richiedera­nno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendoci deroghe sostanzial­i in materia ambientale e di appalti sopra soglia comunitari­a. Nello stesso tempo, il dipartimen­to regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici negli uffici del Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresent­anti del dipartimen­to delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. I tavoli hanno individuat­o e selezionat­o gli interventi secondo priorità e poi procederan­no al monitoragg­io delle fasi realizzati­ve. Inoltre, diverse riunioni sono già state svolte con Siciliacqu­e, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.

‘ Valutare la possibilit­à di ristruttur­are i dissalator­i di Porto Empedocle, di Trapani e della zona di Agrigento

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