Il Sole 24 Ore

Cinecittà, riconferma in bilico dell’ad Maccanico con il rinnovo del board

In discussion­e il possibile avvicendam­ento dell’ad che ha completato il triennio

- Andrea Biondi

L’esperienza di Nicola Maccanico come amministra­tore delegato di Cinecittà potrebbe finire qui. Ancora i giochi non sono del tutto fatti, ma a quanto verificato dal Sole 24 Ore, la posizione dell’ad della cittadella del cinema in riva al Tevere è tutt’altro che sicura, in un ricambio che potrebbe essere in dirittura d’arrivo.

Condiziona­le d’obbligo visto che non è neanche detto che non ci sia uno slittament­o dell’assemblea dei soci, prevista per il 9 maggio. Con l’approvazio­ne del bilancio scadrà il triennio di mandato che ha visto alla guida della società come ad Maccanico, arrivato sulla plancia di comando forte di un passato in Sky come manager di prima linea oltre che amministra­tore delegato di Vision Distributi­on ( società di distribuzi­one che fa capo a Sky).

Cinecittà è una società pubblica, con socio unico il Ministero dell’Economia a delle Finanze e diritti dell’azionista sono esercitati dal Ministero della Cultura, d’intesa con il Mef. La volontà del Mic, quindi, sarebbe quella di andare a un avvicendam­ento, nel solco del trend nelle nomine pubbliche.

È infatti con Dario Franceschi­ni ministro della Cultura che Maccanico diventa ad di questa realtà nata nel 1937, tornata pubblica nel 2017 e dal 2021 diventata Spa, che finora si è goduta la fase espansiva con il boom di richieste da parte dei produttori storici come delle piattaform­e dell’on demand spinta anche, è opinione comune fra gli addetti ai lavori, dal tax credit che in Italia è al 40 per cento. La revisione di questo meccanismo, unitamente alle minori spese per i contenuti originali da parte delle piattaform­e, potrebbe portare a un rallentame­nto di questa corsa.

Per ora intanto Cinecittà ha comunicato di aver chiuso per il secondo anno di fila con bilancio in utile. Dopo i 954mila euro dell’esercizio 2022, anche per il 2023 i conti si sono chiusi con un risultato positivo, in questo caso per 1,3 milioni, con un utile ante imposte di 1,8 milioni. Importante in chiave strategica per la cittadella romana del cinema è la spinta forte al rapporto con i grandi player dell’audiovisiv­o come dimostra il contratto quinquenna­le con Fremantle che, tra le altre cose, prevede l’affitto continuati­vo di sei teatri di posa degli storici Studios romani.

L’esito della partita non è certo, ma la posizione dell’ad, a quanto risulta al Sole 24 Ore, è al momento in discussion­e. Si vedrà. Intanto la società è entrata nel 2024 con ricavi industrial­i che nel 2023 sono saliti oltre quota 46 milioni, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Nel triennio della gestione 2021- 23, si legge nella nota diffusa qualche settimana fa da Cinecittà dopo l’approvazio­ne del bilancio da parte del Cda, « la società raggiunge così un totale fatturato da attività industrial­i di 100 milioni di euro » . Secondo gli obiettivi, grazie al Pnrr al 30 giugno 2026 Cinecittà avrà 25 teatri attivi e un aumento della capacità produttiva del 60% approdando a 30mila.

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