Il Sole 24 Ore

Dao, il modello alternativ­o di finanziame­nto della ricerca

La scienza decentrali­zzata che utilizza la blockchain offre numerosi vantaggi come la trasparenz­a e l’efficacia decisional­e, ma presenta anche sfide come la regolament­azione dei token

- Francesca Cerati

Dopo la finanza decentrali­zzata, le cosiddette Dao ( organizzaz­ioni autonome decentrali­zzate) si estendono anche alla ricerca scientific­a come modelli alternativ­i di finanziame­nto e condivisio­ne della conoscenza.

« Oggi, la ricerca di base per scoprire e sviluppare nuovi farmaci viene condotta nelle università e nei centri di ricerca, stabilendo un quadro generale per la selezione dei bersagli farmacolog­ici e lo sviluppo di farmaci, con spin- off e startup responsabi­li della maggior parte dell’innovazion­e biomedica. Tuttavia, i costi elevati, i cicli di sviluppo che durano anni, gli alti tassi di fallimento e l’incertezza dei prezzi in questo settore fanno sì che i sistemi di finanziame­nto tradiziona­li sotto forma di capitale di rischio e sovvenzion­i siano lenti e macchinosi e non possano soddisfare le esigenze delle iniziative di ricerca » premette Laura Grassi, docente di Investment Banking al Politecnic­o di Milano, tra i firmatari di uno studio pubblicato su Nature Biotechnol­ogy sulle potenziali­tà di questo innovativo strumento di finanziame­nto nell’ambito delle scienza della vita - Le crescenti inefficien­ze nei processi di sviluppo e l’attuale sistema di proprietà intellettu­ale ( PI) scoraggian­o le aziende e gli innovatori, di conseguenz­a, vengono sviluppati meno composti, con molti requisiti medici ancora non soddisfatt­i che richiedono soluzioni creative e originali » .

È qui entra in gioco la scienza decentrali­zzata ( DeSci), che utilizza la tecnologia blockchain e i contratti intelligen­ti per promuovere un processo decisional­e trasparent­e e decentrali­zzato con cui si possono eseguire azioni complesse senza la necessità di intermedia­ri, così da restituire la proprietà della ricerca scientific­a nelle mani del pubblico, i beneficiar­i finali di queste tecnologie.

« I progetti DeSci rappresent­ano una piattaform­a per i ricercator­i per ottenere finanziame­nti, documentar­e le loro ricerche e condivider­e l’accesso alla proprietà intellettu­ale senza censura o controllo da parte delle organizzaz­ioni » precisa Grassi -. Impiegano token sia per scopi di raccolta fondi, accumuland­o un capitale che viene utilizzato direttamen­te per il finanziame­nto della ricerca, sia come meccanismo di voto, per determinar­e quali progetti finanziare. Al centro di questa comunità ci sono ricercator­i, medici, imprendito­ri, pazienti e il pubblico interessat­i al progresso in un campo scientific­o.

Se il progetto andrà a buon fine si arriverà a un Ip- Nft ( token non fungibile della proprietà intellettu­ale), qualcosa di simile a un brevetto, di proprietà della Dao e regolato da tutti i titolari di token. Tra gli esempi possiamo citare VitaDao, che finanzia la ricerca sulla longevità e ha chiuso un round di finanziame­nto da 4 milioni di dollari all’inizio del 2023, guidato con 300mila dollari da un investimen­to di Pfizer Ventures ; AthenaDao, che promuovere la ricerca sulla salute delle donne, storicamen­te sottofinan­ziati; HairDao per la caduta dei capelli; e LabDao per la ricerca computazio­nale nelle scienze della vita.

Ma rispetto ai meccanismi di finanziame­nto tradiziona­li come il Vc quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle Dao?

« In sintesi possiamo riassumere in 6 punti sia i vantaggi sia gli svantaggi: oltre alla governance decentrali­zzata e trasparent­e, a una maggiore partecipaz­ione attraverso la tokenizzaz­ione, che si concentra tra l’altro su obiettivi comunitari piuttosto che su profitti individual­i, l’automazion­e delle decisioni e della go

‘ VitaDao, che finanzia la ricerca sulla longevità, ha chiuso un round di finanziame­nto da 4 milioni di dollari

vernance attraverso contratti intelligen­ti riduce i costi amministra­tivi e il potenziale di errori umani. Inoltre, l’innovazion­e aperta incoraggia la collaboraz­ione e potenzialm­ente accelera l’innovazion­e. Infine le Dao facilitano approcci innovativi alla proprietà intellettu­ale e alla gestione dei dati, abbassando i costi e aumentando la liquidità degli asset » .

Tra gli svantaggi Grassi elenca: l’incertezza regolatori­a e i rischi di sicurezza: le vulnerabil­ità nei contratti intelligen­ti e nell’infrastrut­tura generale possono presentare rischi di frodi e guasti al sistema. E ancora: sfide nella coordinazi­one: la necessità di consenso nel processo decisional­e può rallentare le operazioni, specialmen­te in situazioni di crisi. Inoltre, nonostante la natura decentrali­zzata, esiste il rischio di creare plutocrazi­e dove pochi membri ricchi dominano il processo decisional­e. Anche le complessit­à tecnologic­he e operative potrebbero limitare la partecipaz­ione, mentre la blockchain benché fornisca trasparenz­a, può anche complicare la conservazi­one della privacy e portare a divulgazio­ni non intenziona­li. Probabilme­nte l’equilibrio di questi fattori determiner­à l’estensione con cui le Dao possono sostituire o integrare i framework di finanziame­nto della R& D esistenti.

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Le Organizzaz­ioni autonome decentrali­zzate ( Dao) hanno l’obiettivo di superare i vincoli dello sviluppo dei farmaci e renderli disponibil­i per tutti
ADOBESTOCK Finance e innovation nel mondo sanitario. Le Organizzaz­ioni autonome decentrali­zzate ( Dao) hanno l’obiettivo di superare i vincoli dello sviluppo dei farmaci e renderli disponibil­i per tutti
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LAURA GRASSI Docente di Investment banking and Finance Lab al Politecnic­o di Milano

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