« Sbarco in Borsa Italiana con Etf su genomica e innovazione »
Cathie Wood. Il Ceo di Ark Invest spiega la nuova sfida sul mercato italiano: « Per noi i recenti deflussi rientrano nelle fluttuazioni naturali di un ciclo d’investimento »
« Rispetto all’immagine degli italiani come sempre prudenti, abbiamo osservato che a volte sono degli early adopters, soprattutto quando si tratta di investire nell’innovazione e nei megatrend. Questo evidenzia una certa prontezza a investire in aree con forte potenziale di crescita, naturalmente tenendo conto di un grado di rischio più elevato » . Per Cathie Wood, ceo di Ark Invest, gli italiani non sono quindi delle formiche in campo finanziario. Piuttosto dei camaleonti, pronti a cogliere le opportunità del futuro. Anche sulla base di questa idea la società da inizio settimana è sbarcata in Borsa Italiana con la quotazione di tre Etf ( Innovation, Genomic Revolution, Artificial Intelligence & Robotics).
Quale è l’orizzonte temporale medio dei vostri prodotti?
Le nostre strategie hanno un orizzonte temporale di 5- 10 anni. Questo orizzonte temporale esteso ci consente di sfruttare appieno il potenziale di crescita delle trasformazioni in corso, soprattutto perché i benefici della crescita composta diventano più evidenti negli ultimi anni.
Negli ultimi mesi i fondi Ark hanno registrato importanti deflussi. Come spiega questa perdita di fiducia da parte degli investitori?
Per noi i recenti deflussi rientrano nelle fluttuazioni naturali di un ciclo d’investimento, in linea con le più ampie dinamiche di mercato. Restiamo concentrati sulla creazione di valore a lungo termine, fiduciosi che le nostre strategie innovative continueranno ad attrarre investitori lungimiranti.
Parlando di scenari macro, il processo di disinflazione avviato lo scorso anno negli ultimi mesi sembra essersi un po’ inceppato. Cosa ne pensa?
C’è stata effettivamente una pausa nel processo di disinflazione, che attribuiamo in gran parte a dinamiche economiche e di mercato di breve periodo. Tuttavia, il nostro focus resta sull’impatto più ampio e trasformativo dei progressi tecnologici, che a nostro avviso continueranno a portare tendenze disinflazionistiche. Man mano che i settori integrano l’IA e l’automazione, l’efficienza aumenta, portando a strutture di costo e prezzi più bassi. Questa spinta tecnologica, nonostante l’attuale stallo, dovrebbe esercitare una forza deflazionistica a lungo termine sull’economia.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale sul futuro sono sufficientemente prezzati oggi dai titoli guida oppure ritiene che il mercato debba ancora scoprire il potenziale di questa tecnologia?
No, riteniamo che il mercato stia sottovalutando molto l’opportunità dei software IA, che sono fondamentali per l’adozione da parte delle imprese. Se la rapida ascesa di ChatGPT ha dimostrato un forte interesse, la successiva stagnazione evidenzia la difficoltà di convertire gli utenti gratuiti in abbonati, soprattutto nel B2C. Il mercato attualmente pone l’enfasi sull’hardware, ma come Ark vediamo un considerevole valore non sfruttato nelle aziende che possiedono silos di dati proprietari, principalmente in ambito software. Questo potenziale non è ancora completamente prezzato nelle valutazioni, e suggerisce che i benefici dell’IA debbano ancora essere pienamente riconosciuti. Stiamo investendo attivamente in queste società sottovalutate, prevedendo un valore futuro significativo.
C’è chi paragona l’attuale fase al soft landing del 1995, accompagnato da un “high for longer” durato cinque anni. Cosa ne pensa? La Fed terrà alti i tassi a lungo oppure taglierà?
Riteniamo che la Fed potrebbe scegliere di mantenere i tassi di interesse higher- for- longer se l’inflazione rimarrà una preoccupazione importante, nonostante altri indicatori suggeriscano una potenziale necessità di tagliare. Tuttavia, individuiamo anche la presenza di tendenze deflazionistiche in alcuni settori che, se dovessero aggravarsi, potrebbero indurre la Fed a riconsiderare il suo percorso. L’impatto delle innovazioni tecnologiche potrebbe complicare ulteriormente questo panorama, e la Fed potrebbe essere influenzata anche da altri indicatori di mercato, come i movimenti della curva dei rendimenti, che segnalano il cambiamento delle aspettative sulle condizioni economiche future.