Crosetto attacca i giudici, ma in Fratelli d’Italia si ragiona sul successore
L’avvocato Stefano Salvi: « Toti sta valutando il suo futuro politico »
« Giovanni Toti sta valutando il suo futuro politico » , avverte Stefano Savi, il legale del governatore ligure finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e corruzione elettorale. Una valutazione che naturalmente coinvolge non solo l’interessato ma anche la sua coalizione in regione e i partiti di centrodestra a livello nazionale. Perché ormai di possibili dimissioni dopo le europee, e di conseguenti elezioni regionali anticipate, si parla apertamente nei palazzi romani. Se al momento Toti è ufficialmente blindato, in nome del garantismo, dai leader della Lega e di Forza Italia Matteo Salvini e Antonio Tajani, fuor di taccuino la riflessione sul futuro della regione è già avviata. Soprattutto dentro il partito della premier, Fratelli d’Italia, che non a caso ha una posizione più fredda e più cauta rispetto agli alleati, al netto della forte presa di posizione anti- giudici del ministro della Difesa Guido Crosetto ( « con la logica usata per Toti, a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato, si possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei presidenti di regione e dei dirigenti pubblici... suppongo che si potrebbero anche arrestare la maggior parte di magistrati » ).
La linea ufficiale resta sì quella del garantismo anche tra i meloniani, ma la domanda è: fino a quando si potrà andare avanti? « La nostra posizione è in linea con la Costituzione, e la Costituzione dice che sei innocente fino a prova contraria - ribadisce il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida -. Tutti devono poter dimostrare con serenità la propria innocenza. Al netto di questo, attendiamo con pazienza gli esiti della fase intermedia tra la chiusura dell’indagine e il resto » . Il resto potrebbe essere il rinvio a giudizio, vera dead line. Ma nel partito di Meloni si fa sempre più forte la convinzione che la vicenda politicogiudiziaria del governatore ligure va chiusa al più presto, entro un mese, soprattutto se Toti resterà agli arresti domiciliari e se dalle indagini dovessero emergere ulteriori fatti e circostanze. E non è un caso se, mentre il Pd preme su Andrea Orlando per convincerlo a correre, anche in casa centrodestra è già partita la caccia al sostituto: si sono fatti i nomi ( ma loro al momento smentiscono) dell’ex vicesindaco di Genova Massimo Nicolò e dell’assessora alle Pari opportunità e Sport in regione Simona Ferro. Non a caso entrambi sono di Fdi, che in caso di elezioni anticipate vuole iniziare a riequilibrare i pesi interni alla coalizione nelle regioni del Nord. Di contro nella Lega si rilancia Edoardo Rixi, che nove anni fa fece un passo indietro per lasciare spazio a Toti. Intanto Pd e M5s incalzano chiedendo a gran voce le dimissioni. E anche il leader di Azione Carlo Calenda, pur ribadendo il principio garantista, parla di « opportunità politica » e di « condotta eticamente inaccettabile » .