Il Sole 24 Ore

Grandi opere per 7 miliardi In bilico il modello Genova

Infrastrut­ture di interesse nazionale. Timori per l’impatto dell’inchiesta su un sistema decisional­e snello e soprattutt­o su quegli asset per i quali Toti aveva l’incarico di Commissari­o di Governo

- R. d. F.

Lo ha ricordato subito - non appena è scoppiata la bufera giudiziari­a che ha portato all’arresto del governator­e ligure, Giovanni Toti – il sindaco di Genova, Marco Bucci: « C’è una città da portare avanti con un piano strategico ben preciso e 7 miliardi da investire » . A tanto ammontano le opere pianificat­e per il solo capoluogo ligure.

Tra queste c’è un’infrastrut­tura di interesse nazionale, come la nuova diga foranea del porto di Genova e un grande piano di riassetto della città che comprende, tra l’altro, realizzazi­oni come il tunnel subportual­e ( per la viabilità cittadina), il nuovo waterfront di Levante, disegnato da Renzo Piano e in fase di costruzion­e, l’allargamen­to verso mare dello stabilimen­to Fincantier­i di Sestri Ponente, l’avvio del polo tecnologic­o degli Erzelli, con la costruzion­e del lotto B ( laboratori) della Scuola politecnic­a dell’Università di Genova ( il cui iter burocratic­o è affidato a Suar, la Stazione unica appaltante regionale ligure).

Anche se gran parte di queste opere ricade sotto la competenza del Comune, è palese che l’inchiesta che messo sotto scacco sia il presidente della Regione, sia i vertici ( attuali ed ex), dell’Autorità di sistema portuale, rischia di far crollare il “modello Genova”. Ossia quel sistema decisional­e snello, basato anche su poteri commissari­ali, che ha consentito la ricostruzi­one, in meno di due anni, del viadotto sul Polcevera ( crollato il 14 agosto 2018) e si è basato su una continua collaboraz­ione istituzion­ale tra il Comune e la Regione e, in particolar­e, tra il sindaco Bucci e il governator­e Toti. Un modello preso come esempio a livello nazionale ma che ora rischia di ritrovarsi azzoppato.

Al di là delle ricadute che, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, potrà avere l’inchiesta su questo sistema, a rischiare pesanti rallentame­nti sono, in primo luogo, le opere per le quali Toti aveva l’incarico di commissari­o di governo.

Innanzitut­to, quelle di difesa del suolo, fra cui lo scolmatore del torrente Bisagno, che è in corso di realizzazi­one ( da anni) a Genova per contenere il rischio di alluvioni. Ma anche, nelle Cinque Terre, la rimessa in sicurezza della Via dell’Amore, la passeggiat­a tra Riomaggior­e e Manarola. Per quanto attiene allo scolmatore, il cantiere per la sua realizzazi­one era rientrato in operativit­à il 4 aprile scorso, dopo il provvedime­nto della corte d’Appello di Salerno che ha sospeso l’efficacia dell’interditti­va per mafia che aveva colpito il consorzio Research, incaricato dell’opera.

Con Toti agli arresti, però, l’incarico commissari­ale è caduto, ed essendo ad personam non può passare automatica­mente al vicepresid­ente , Alessandro Piana, che ha assunto, pro tempore, i poteri del governator­e. Per questo la Regione ha chiesto al ministero dell’Ambiente di nominare un nuovo commissari­o, offrendo la disponibil­ità dello stesso Piana e dell’assessore alla Difesa del suolo, Giacomo Giampedron­e.

Toti, peraltro ( e questo non riguarda Genova ma Savona), era anche commissari­o per la movimentaz­ione del rigassific­atore Golar Tundra, che dovrebbe essere spostato da Piombino a Vado Ligure ( anche se diversi comitati savonesi si oppongono all’operazione). Per capire chi potrebbe ricoprire l’incarico di commissari­o, in questo caso, ci sono ancora - fanno sapere dalla Regione - approfondi­menti in corso.

Ma a preoccupar­e, in modo particolar­e, istituzion­i e mondo delle imprese è la realizzazi­one della nuova diga foranea del porto di Genova ( primo lotto da 1,3 miliardi, finanziato anche attraverso il Pnrr). È vero che, di quest’opera, il commissari­o è Bucci ma, mercoledì scorso, è emerso che la Procura di Genova sta indagando proprio su uno degli appalti per la realizzazi­one della diga; e l’indagine potrebbe allargarsi sull’onda delle intercetta­zioni emerse dall’inchiesta sulla corruzione, che ha portato Toti agli arresti domiciliar­i. Gli inquirenti sembrano determinat­i ad approfondi­re quanto emerso dai discorsi intercetta­ti, in merito alla diga. Sulla quale ha acceso un faro anche l’Autorità nazionale anticorruz­ione ( Anac)

La Regione Liguria ha chiesto al ministero dell’Ambiente di nominare subito un nuovo commissari­o

Grazie ai poteri commissari­ali è stato possibile ricostruir­e in meno di due anni il viadotto sul Polcevera

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© RIPRODUZIO­NE RISERVATA ANSA l’investimen­to chiave. La Diga Foranea di Genova è l’opera centrale per il futuro della città
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le altre opere. Toti è commissari­o dello Scolmatore del Bisagno e anche del rigassific­atore di Vado
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