Il Sole 24 Ore

In Ucraina le perdite sono oltre 900mila

Kiev e Mosca stimano le vittime avversarie: 478mila i russi, 440mila gli ucraini

- — A. S.

La guerra un Ucraina è arrivata a oltre 900mila perdite, tra morti e feriti. I numeri veri nessuno li conosce. La verità è la prima vittima delle guerre, diceva qualcuno. E bisogna fare la tara sui dati diffusi dalle rispettive propagande. Per questo calcolare il numero esatto delle perdite russe e ucraine dall’invasione del 24 febbraio 2022 è impossibil­e. Il numero delle vittime russe nella cosiddetta « operazione speciale » lanciata da Putin è tenuto strettamen­te segreto dalle autorità, ferme all’ultima cifra espressa nel settembre 2022 dal ministero della Difesa, che aveva parlato di 5.937 soldati morti sul fronte ucraino. Anche Kiev tiene nascosto il totale dei propri caduti, mentre aggiorna quotidiana­mente le proprie stime sulle vittime russe - che sarebbero infinitame­nte di più rispetto ai dati di Mosca - ieri pari a 478.730 tra morti e feriti.

Numeri impossibil­i da verificare così come il bilancio fatto dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sulle perdite ucraine: 31.000 morti, aveva detto nel febbraio scorso, una cifra poco credibile anche per gli stessi Paesi sostenitor­i dell’Ucraina, che temono un bilancio più che doppio rispetto a quanto indicato. Nel febbraio 2023 documenti segreti del Pentagono parlavano di 124.500 - 131.000 tra morti e feriti. Secondo le stime di febbraio del ministero della Difesa russo - anche qui molto diverso dai numeri di Kiev - i morti e i feriti ucraini dall’invasione russa sarebbero in totale 444.000. Un totale di oltre 900mila perdite tra morti e feriti sui due fronti., tra militari e civili. Putin non vuole mettere in mostra il dolore dei familiari delle vittime della guerra in Ucraina. Per questo motivo anche quest’anno, come l’anno scorso, a Mosca la marcia del “Reggimento degli Immortali” è stata cancellata. Per ragioni di sicurezza, è stato detto. Alla sfilata degli Immortali si marcia tenendo in mano la foto di un familiare morto o rimasto ferito nella Seconda guerra mondiale. Alla quale, tra civili e militari, l’Unione Sovietica pagò un prezzo di 27 milioni di morti, tra cui milioni di ucraini. Il timore delle autorità russe è che anche i familiari dell’ « operazione speciale » in Ucraina avrebbero potuto di unirsi al corteo. Ma sui morti di quest’ultima guerra si preferisce tacere. Il loro destino spesso è impossibil­e da seguire anche per i familiari, lasciati a lungo senza notizie. Così la Giornata che celebra i caduti contro il nazismo è stata l’occasione per far sentire la voce di chi è coinvolto in prima persona nella guerra di oggi, le madri e le mogli dei soldati che chiedono una rotazione al fronte. « Davvero – si sono chieste le donne dell’associazio­ne “Put’ Domoi”, La strada di casa – i nostri antenati hanno dato la vita perché oggi noi venissimo trascinati in questa guerra- non guerra? Per noi quello di oggi è un giorno di lutto, non una parata di fanfare » .

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