Il Sole 24 Ore

Ponte, i cantieri slittano Per il fascicolo serve tempo

Concession­aria dell’opera: quattro mesi per rispondere Il Mit: « Il 2024 sarà l’anno del Ponte, i lavori partiranno nei prossimi mesi »

- Flavia Landolfi ROMA

La notizia era nell’aria già da qualche settimana. E precisamen­te dal 15 aprile quando la Commission­e Via Vas del ministero dell’Ambiente aveva inviato alla Stretto di Messina la sventaglia­ta di richieste di approfondi­mento sul progetto del Ponte che collegherà la Calabria con la Sicilia. Ma per rispondere a tutti e 239 i punti sollevati dai tecnici del Mase la concession­aria chiede ora - come annunciato dal Sole24Ore - 4 mesi di tempi supplement­ari. È quindi chiaro a tutti che i cantieri non potranno aprire entro l’estate come vorrebbe il ministro Salvini, ma nemmeno a settembre come ventilato da tempo vista la montagna di procedimen­ti e passaggi amministra­tivi che il progetto dovrà attraversa­re indenne. Per vedere le prime ruspe all’opera si dovrà attendere il 2025 anche se il ministero delle Infrastrut­ture ieri sera ha sottolinea­to che « il 2024 sarà l’anno del Ponte » e che « i lavori partiranno comunque nei prossimi mesi » .

Ad annunciare lo slittament­o nella consegna del pesante faldone alla metà di settembre, come per altro la procedura prevede, è l’amministra­tore delegato di Stretto di Messina: « La decisione – ha fatto sapere Pietro Ciucci in una nota - è motivata dalla eccezional­e rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazio­ni e chiariment­i sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commission­e Via e Vas del Mase » . Secondo l’ad « alcuni approfondi­menti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetric­i e subacquei, ai quali la Società intende dedicare la massima attenzione utilizzand­o pienamente i tempi consentiti dalla normativa » .

La deroga comporterà anche il passaggio di mano del dossier sull’opera dall’attuale Commission­e Via Vas a quella nuova: il 24 maggio tutti e quaranta i componenti del primo pool dedicato alle opere “ordinarie” ( un secondo che si occupa del Pnrr) rimetteran­no il proprio mandato e dovranno essere sostituiti da 70 nuovi membri. Ma il nuovo cronoprogr­amma per il collegamen­to tra la Sicilia e il continente è tutto ancora da mettere a punto. Quel che è certo è che le procedure di verifica di Via della durata di 90 giorni bloccheran­no le lancette in attesa degli approfondi­menti. E riprendera­nno a correre a metà settembre con un residuo di una ventina di giorni. La Stretto di Messina fa sapere che a partire dalla metà di settembre ci saranno altri 30 giorni per una consultazi­one pubblica ai quali si aggiungera­nno altri 30 giorni per l’emissione del parere sull’opera. Solo dopo questo passaggio il dossier sarà portato all’esame del Cipess, entro la fine di novembre, per il suggello politico. Poi sarà la volta del progetto esecutivo che, da quel che si apprende, sarà approvato a stralci e non in un’unica soluzione. Per i cantieri invece si parla dell’avvio delle opere preparator­ie per la fine dell’anno, mentre per il cantiere vero e proprio bisognerà attendere il 2025.

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Per il Ponte sullo Stretto prime ruspe l’anno prossimo
il collegamen­to. Per il Ponte sullo Stretto prime ruspe l’anno prossimo

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