L’arte di Pietro Terzini incontra lo spirito e i simboli di Fay
Collaborazioni. In occasione della settimana del design di Milano, il creativo ha curato l’allestimento di una presentazione a metà tra performance e invito ad avere un rapporto più rilassato con il mondo
« Big dogs don’t bark » : i cani grandi non abbaiano. È una constatazione e allo stesso tempo un invito ad andare oltre luoghi comuni e apparenze. Come sanno i proprietari e a maggior ragione chi incrocia i cani per le strade o nei parchi, sono spesso i quattrozampe più piccoli ad abbaiare con maggior frequenza e insistenza.
Big dogs don’t bark è la frase scelta da Pietro Terzini per presentare la collaborazione con Fay, che ha debuttato in occasione della settimana del design di Milano con un allestimento che ha unito il mondo dell’arte ( anche se Terzini preferisce definirsi, più semplicemente, un « creativo » ) e l’universo della moda. « Quello che faccio funziona nella misura in cui è semplice e per questo cerco di togliere livelli di complessità – racconta Terzini, laurea in architettura e master in marketing –. Vorrei che le mie creatività, siano esse un foglio, un quadro, un prodotto, arrivino al maggior numero possibile di persone, e che parlino alla gente. Una cosa funziona davvero quando viene fotografata, postata. Mi piace pensare di dare uno strumento alternativo per comunicare, per veicolare un messaggio » .
Pur essendo, di fatto, un nativo digitale, Terzini, nato nel 1990, ha messo al centro della sua attività di creativo le parole e le scritte in cui esse possono essere “organizzate”, un inno all’analogico, che solo in una seconda fase può diventare digitale. Nella collaborazione con Fay – il marchio più sportivo del gruppo Tod’s – la scritta sui cani accompagna l’elemento identitario del brand, il profilo di un Terranova.
Più che un claim, Terzini lo presenta come una filosofia di vita o almeno un terreno comune di valori in equilibrio con quelli di Fay. « Non desidero stravolgere gli schemi, ma dare una lettura contemporanea, nuova e non urlata di ciò che mi circonda o sul quale sono chiamato a lavorare – sottolinea Pietro Terzini –. Nei miei messaggi, se così possiamo chiamarli, la stessa calligrafia diventa un font ben riconoscibile. E mi piace l’idea che viaggino nei modi più diversi: dall’arte alla pubblicità, dai post su Instagram fino, come in questo caso, a un progetto- capsule di abbigliamento » .
La collezione Pietro Terzini X Fay, nella quale ogni pezzo è personalizzato con la scritta Big dogs don’t bark e il profilo del Terranova ( cane decisamente big!), è composta da una shirt jacket, alcune felpe, Tshirt, baseball cap, gilet imbottiti in diversi colori, dal classico blu a bianco, verde e rosa. È disponibile in edizione limitata sul sito di Fay, nei monomarca di Milano e Roma, in alcuni negozi a insegna Dev e in un selezionato numero di boutique.
Il marchio Fay ha chiuso il 2023 con ottimi risultati: i ricavi sono cresciuti del 13,2 % a 60,4 milioni, la performance migliore del portafoglio del gruppo Tod’s dopo quella di Roger Vivier (+ 16,5% a 293,7 milioni). È stato l’intero gruppo guidato da Diego Della Valle ad avere un anno molto positivo: il fatturato complessivo è salito dell’ 11,9% a 1,147 miliardi di euro.