McArthurGlen, l’impegno green passa per l’arte
Dopo tre anni di lavoro è stata inaugurata l’Oasi affiliata Wwf realizzata da McArthurGlen in un’area adiacente al Designer Outlet di Castel Romano. Un terreno acquisito addirittura nel 2002 - quando era in stato di evidente abbandono - che il gruppo ha deciso di proporre al Wwf da un lato per restituirlo alla comunità e dall’altro per contribuire alla conservazione di specie e habitat, in linea con gli obiettivi della Strategia sulla Biodiversità per il 2030. Nell’Oasi ( ad accesso libero) sono stati piantati 5mila nuovi arbusti e l’area ospita un farfallario e arnie con 50mila api ciascuna.
Il progetto che si è concretizzato nei pressi della Capitale è solo un esempio della strategia sostenibile del gruppo, attivo nel segmento dei villaggi outlet: McArthurGlen, attraverso la propria piattaforma Evolve, ha infatti come obiettivo quello di diventare a emissioni zero entro il 2040. Dal 2019 il gruppo ha ridotto i consumi energetici dell’ 11% e le emissioni di Co2 di circa il 20% grazie all’utilizzo di pannelli solari - gli impianti saranno soggetti a espansione nel corso del 2024 - e anche a una Landscape policy per la gestione delle aree verdi dei centri, che prevede la scelta di specie autoctone e sempreverde con ridotte esigenze di irrigazione.
La sostenibilità non passa solo per il rispetto dell’ambiente, ma anche dalla valorizzazione del lavoro artigianale e dall’impiego di materiali di recupero. In questo solco si inserisce l’opera d’arte commissionata dal centro McArthurGlen di Noventa di Piave ( Ve) a Olimpia Biasi: un arazzo ( 7 x 1,20 metri) realizzato intrecciando a mano fascette di tessuti di recupero su una rete industriale. L’opera - presentata a Venezia al Teatro Goldoni, verrà poi ospitata a Padova e Treviso, in altri due teatri della Fondazione Teatro Stabile del Veneto - si inserisce tra le iniziative di # backtoart nelle quali il gruppo unisce valorizzazione artistica e responsabilità ambientale.