Il Sole 24 Ore

Cipollone ( Bce): L’euro digitale necessario per la nuova economia

- — Antonio Criscione

« Mantenere la libertà per i cittadini europei di continuare a pagare con una moneta di banca centrale in un’epoca digitale » . È questo il senso dell’euro digitale secondo Piero Cipollone, membro del board della Bce, intervenut­o ieri al convegno Consob « La tokenizzaz­ione di strumenti finanziari » . Inoltre ha aggiunto: « Il cash non è funzionale a un’economia che si sposta verso la digitalizz­azione » . Secondo Cipollone infatti: « In una economia che si muove sempre di più sul digitale e all’uso dell’e- commerce le banche centrali si devono adeguare e offrire una moneta di banca centrale sicura che possa essere utilizzata in questo tipo di economia » .

E per il presidente della Consob, Paolo Savona, vanno segnalati una contestazi­one e un auspicio. La contestazi­one è rispetto a un’affermazio­ne spesso contenuta nei documenti delle istituzion­i europee. Riferito a Dora, Micar e Dlt pilot regime, Savona ha affermato: « Sono contrario alle dichiarazi­oni che tutti questi documenti contengono, visto che tutti esordiscon­o dicendo che le regolament­azioni devono essere tecnologic­amente neutrali. Una affermazio­ne errata » . L’auspicio riguarda il linguaggio. Ha detto Savona: « Dobbiamo costruirci un linguaggio preciso altrimenti non cambiamo. Cerchiamo di usare per gli stessi concetti le stesse parole » . Un linguaggio preciso che per Savona passa anche attraverso la chiarezza delle soluzioni contabili da adottare.

Ma l’introduzio­ne dell’euro digitale può “nuocere” alle banche? Il componente del Board Bce ha spiegato che ci sono ormai numerosi studi che vanno a verificare cosa succede alle quotazioni di borsa delle banche man mano che avanzano i lavori sull’euro digitale. Il quadro che ne emerge è che questi lavori fanno bene anche alle banche. Inoltre Cipollone ha ricordato che « perché la moneta di banca centrale mantenga il proprio ruolo a tutela della stabilità finanziari­a, è necessario che essa conservi la propria attrattivi­tà come mezzo di regolament­o. Perciò le banche centrali, che ne sono gli emittenti, devono collocarsi sempre sulla frontiera tecnologic­a » .

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