Cipollone ( Bce): L’euro digitale necessario per la nuova economia
« Mantenere la libertà per i cittadini europei di continuare a pagare con una moneta di banca centrale in un’epoca digitale » . È questo il senso dell’euro digitale secondo Piero Cipollone, membro del board della Bce, intervenuto ieri al convegno Consob « La tokenizzazione di strumenti finanziari » . Inoltre ha aggiunto: « Il cash non è funzionale a un’economia che si sposta verso la digitalizzazione » . Secondo Cipollone infatti: « In una economia che si muove sempre di più sul digitale e all’uso dell’e- commerce le banche centrali si devono adeguare e offrire una moneta di banca centrale sicura che possa essere utilizzata in questo tipo di economia » .
E per il presidente della Consob, Paolo Savona, vanno segnalati una contestazione e un auspicio. La contestazione è rispetto a un’affermazione spesso contenuta nei documenti delle istituzioni europee. Riferito a Dora, Micar e Dlt pilot regime, Savona ha affermato: « Sono contrario alle dichiarazioni che tutti questi documenti contengono, visto che tutti esordiscono dicendo che le regolamentazioni devono essere tecnologicamente neutrali. Una affermazione errata » . L’auspicio riguarda il linguaggio. Ha detto Savona: « Dobbiamo costruirci un linguaggio preciso altrimenti non cambiamo. Cerchiamo di usare per gli stessi concetti le stesse parole » . Un linguaggio preciso che per Savona passa anche attraverso la chiarezza delle soluzioni contabili da adottare.
Ma l’introduzione dell’euro digitale può “nuocere” alle banche? Il componente del Board Bce ha spiegato che ci sono ormai numerosi studi che vanno a verificare cosa succede alle quotazioni di borsa delle banche man mano che avanzano i lavori sull’euro digitale. Il quadro che ne emerge è che questi lavori fanno bene anche alle banche. Inoltre Cipollone ha ricordato che « perché la moneta di banca centrale mantenga il proprio ruolo a tutela della stabilità finanziaria, è necessario che essa conservi la propria attrattività come mezzo di regolamento. Perciò le banche centrali, che ne sono gli emittenti, devono collocarsi sempre sulla frontiera tecnologica » .