Il Sole 24 Ore

La Gran Bretagna esce dalla recessione: + 0,6% il Pil del primo trimestre

Il premier Sunak rivendica il successo: « È la svolta, la strategia funziona »

- Nicol Degli Innocenti

La Gran Bretagna è uscita dalla recessione: l’economia non solo è ripartita dopo due trimestri consecutiv­i di contrazion­e a fine 2023, ma è cresciuta oltre le previsioni degli analisti.

Secondo i dati resi noti ieri dall’Ufficio nazionale di Statistica ( Ons), nel primo trimestre 2024 il Pil britannico è aumentato dello 0,6%, l’espansione più significat­iva dell’economia dalla fine del 2021, più del + 0,4% previsto dagli analisti e più del + 0,3% registrato dall’Eurozona.

Gran Bretagna e Canada sono ora le economie più dinamiche del G7: finalmente una buona notizia per il Governo conservato­re, che ha subìto una serie di sconfitte in recenti elezioni suppletive e amministra­tive, in parte a causa del carovita.

« L’economia ha svoltato l’angolo -, ha detto ieri il premier Rishi Sunak -. So che le cose sono ancora difficili per la gente, ma la nostra strategia sta funzionand­o e dobbiamo mantenere la rotta » . La ripresa dell’economia era una delle cinque promesse che Sunak aveva fatto agli elettori nel gennaio 2023.

Lo scorso anno era stato all’insegna della debolezza: l’economia britannica si era contratta negli ultimi sei mesi del 2023, entrando in una recessione tecnica che si è dimostrata poco profonda e di breve durata.

Il Pil britannico è aumentato dello 0,2% in febbraio e dello 0,4% in marzo, una tendenza positiva che potrebbe consolidar­si nei prossimi mesi. Secondo le previsioni del National Institute of Economic and Social Research ( Niesr), la crescita sarà dello 0,6% anche nel trimestre aprilegiug­no in corso.

I dati dell’Ons sembrano mostrare un ritorno alla normalità, con il cruciale settore dei servizi in crescita e una ripresa della fiducia dei consumator­i che osano di nuovo spendere. Ancora problemati­co invece il settore dell’edilizia, che ha registrato di nuovo un calo dello 0,9% nel primo trimestre dell’anno.

Il Pil pro capite è aumentato dello 0,4% nel periodo gennaiomar­zo 2024, secondo i dati Ons, un incremento significat­ivo dopo sette trimestri consecutiv­i di calo. Resta però più basso dello 0,7% rispetto a un anno fa, segnale concreto del calo del tenore di vita di cui si lamentano i cittadini britannici.

Nonostante il ritorno alla crescita annunciato ieri l’economia britannica resta una delle più lente a recuperare dopo la pandemia, seconda solo alla Germania tra i Paesi del G7. Il Pil è aumentato solo dell’ 1,7% rispetto al 2019, ben al sotto dell’incremento del 3,4% dell’Eurozona e del + 8,7% degli Usa.

L’Organizzaz­ione per la cooperazio­ne e lo sviluppo economico ( Ocse) ha appena ridotto le previsioni di crescita 2024 dell’economia britannica dallo 0,7% al 0,4%, spiegando che gli alti tassi d’interesse e l’impatto dell’inflazione a lungo elevata continuera­nno a fare da freno rallentand­o la crescita.

Secondo le previsioni dell’Ocse, inoltre, il prossimo anno il Regno Unito tornerà a essere il fanalino di coda del G7 e crescerà solo dell’ 1% nel 2025, dietro la Germania che registrerà un + 1.1 per cento.

Secondo le previsioni di Ocse e analisti il migliorame­nto potrebbe però essere debole e breve

« Nonostante le prospettiv­e più rosee per l’economia, il migliorame­nto del Pil sarà limitato dalla debolezza della produttivi­tà e dalle scarse prospettiv­e occupazion­ali » , ha commentato Yale Selfin, chief economist di Kpmg.

La Banca d’Inghilterr­a questa settimana ha mantenuto invariati i tassi al 5,25%, il massimo da sedici anni, ma si prevede che inizierà a tagliarli in estate. Alcuni economisti ritengono che il ritorno alla crescita però potrebbe convincere la BoE ad attendere ancora, rinviando il primo intervento ad agosto invece che giugno.

« Non è proprio il caso che i conservato­ri cantino vittoria -, ha dichiarato ieri la laburista Rachel Reeves, cancellier­e- ombra -. Dopo 14 anni di caos economico, la gente resta più povera, i prezzi nei negozi sono ancora più alti, le famiglie pagano centinaia di sterline in più di interessi sui mutui. Siamo passati da crescita negativa a crescita asfittica: c’è poco da festeggiar­e » .

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