La Gran Bretagna esce dalla recessione: + 0,6% il Pil del primo trimestre
Il premier Sunak rivendica il successo: « È la svolta, la strategia funziona »
La Gran Bretagna è uscita dalla recessione: l’economia non solo è ripartita dopo due trimestri consecutivi di contrazione a fine 2023, ma è cresciuta oltre le previsioni degli analisti.
Secondo i dati resi noti ieri dall’Ufficio nazionale di Statistica ( Ons), nel primo trimestre 2024 il Pil britannico è aumentato dello 0,6%, l’espansione più significativa dell’economia dalla fine del 2021, più del + 0,4% previsto dagli analisti e più del + 0,3% registrato dall’Eurozona.
Gran Bretagna e Canada sono ora le economie più dinamiche del G7: finalmente una buona notizia per il Governo conservatore, che ha subìto una serie di sconfitte in recenti elezioni suppletive e amministrative, in parte a causa del carovita.
« L’economia ha svoltato l’angolo -, ha detto ieri il premier Rishi Sunak -. So che le cose sono ancora difficili per la gente, ma la nostra strategia sta funzionando e dobbiamo mantenere la rotta » . La ripresa dell’economia era una delle cinque promesse che Sunak aveva fatto agli elettori nel gennaio 2023.
Lo scorso anno era stato all’insegna della debolezza: l’economia britannica si era contratta negli ultimi sei mesi del 2023, entrando in una recessione tecnica che si è dimostrata poco profonda e di breve durata.
Il Pil britannico è aumentato dello 0,2% in febbraio e dello 0,4% in marzo, una tendenza positiva che potrebbe consolidarsi nei prossimi mesi. Secondo le previsioni del National Institute of Economic and Social Research ( Niesr), la crescita sarà dello 0,6% anche nel trimestre aprilegiugno in corso.
I dati dell’Ons sembrano mostrare un ritorno alla normalità, con il cruciale settore dei servizi in crescita e una ripresa della fiducia dei consumatori che osano di nuovo spendere. Ancora problematico invece il settore dell’edilizia, che ha registrato di nuovo un calo dello 0,9% nel primo trimestre dell’anno.
Il Pil pro capite è aumentato dello 0,4% nel periodo gennaiomarzo 2024, secondo i dati Ons, un incremento significativo dopo sette trimestri consecutivi di calo. Resta però più basso dello 0,7% rispetto a un anno fa, segnale concreto del calo del tenore di vita di cui si lamentano i cittadini britannici.
Nonostante il ritorno alla crescita annunciato ieri l’economia britannica resta una delle più lente a recuperare dopo la pandemia, seconda solo alla Germania tra i Paesi del G7. Il Pil è aumentato solo dell’ 1,7% rispetto al 2019, ben al sotto dell’incremento del 3,4% dell’Eurozona e del + 8,7% degli Usa.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ( Ocse) ha appena ridotto le previsioni di crescita 2024 dell’economia britannica dallo 0,7% al 0,4%, spiegando che gli alti tassi d’interesse e l’impatto dell’inflazione a lungo elevata continueranno a fare da freno rallentando la crescita.
Secondo le previsioni dell’Ocse, inoltre, il prossimo anno il Regno Unito tornerà a essere il fanalino di coda del G7 e crescerà solo dell’ 1% nel 2025, dietro la Germania che registrerà un + 1.1 per cento.
Secondo le previsioni di Ocse e analisti il miglioramento potrebbe però essere debole e breve
« Nonostante le prospettive più rosee per l’economia, il miglioramento del Pil sarà limitato dalla debolezza della produttività e dalle scarse prospettive occupazionali » , ha commentato Yale Selfin, chief economist di Kpmg.
La Banca d’Inghilterra questa settimana ha mantenuto invariati i tassi al 5,25%, il massimo da sedici anni, ma si prevede che inizierà a tagliarli in estate. Alcuni economisti ritengono che il ritorno alla crescita però potrebbe convincere la BoE ad attendere ancora, rinviando il primo intervento ad agosto invece che giugno.
« Non è proprio il caso che i conservatori cantino vittoria -, ha dichiarato ieri la laburista Rachel Reeves, cancelliere- ombra -. Dopo 14 anni di caos economico, la gente resta più povera, i prezzi nei negozi sono ancora più alti, le famiglie pagano centinaia di sterline in più di interessi sui mutui. Siamo passati da crescita negativa a crescita asfittica: c’è poco da festeggiare » .