Dal mare a Roma, sulle orme del samurai che incontrò il Papa
C’è una storia che è possibile rivivere camminando – lentamente, è la raccomandazione - in uno dei tratti più belli del centro Italia, tra la montagna e il mare. È il Cammino di Hasekura e dei Martiri Giapponesi, da poco nato e che rientra nel Catalogo dei Cammini Religiosi Italiani del Ministero del Turismo. Sei giorni ( necessari se lo si vuole fare tutto), 120 chilometri, più di 50 chiese e luoghi sacri, oltre 200 punti di ospitalità. Si parte da Civitavecchia e si arriva a Roma, evitando raccordi e complanari, passando tra gli altri posti per Santa Marinella, Santa Severa, Cerveteri. L’iniziativa parte dall’Associazione Culturale Variante Cimina della via Francigena – presieduta dall’architetto Emanuela Biscotto - che ne sta curando lo sviluppo e la promozione, in accordo con le amministrazioni del territorio.
Ma perché c’è una storia del lontano Giappone sulla costa laziale nord? Il Cammino ripercorre l’ultimo tratto della straordinaria avventura del Samurai Rokuemon Tsunenaga, primo ambasciatore giapponese a sbarcare in Italia, nel 1615, dopo un lunghissimo viaggio che lo aveva portato dal Giappone prima in Messico e poi in Spagna, fino a essere ricevuto da papa Paolo V. Perché il Giappone, paese storicamente tutto fuor che cattolico, si interessava a Roma? Vale la pena raccontare un po’ di storia. Nel 1549 il gesuita Francesco Saverio - che fu uno degli amici più stretti del fondatore della Compagnia di Gesù, Ignazio di Loyola - parte alla volta del Giappone per convertire la popolazione. È tale il successo della missione che lo shogun irritato ordina il martirio di 26 cristiani, poi canonizzati, avvenuto il 5 febbraio 1597. Nel XVII secolo il Giappone vede la presenza di missionari cattolici e protestanti, e in particolare degli ordini religiosi che influenzano alcune zone piuttosto che altre. Nel regno di Miyagi, il feudatario Idate Masamune è in buoni rapporti con il francescano Luis Sotelo. L’opera missionaria del frate riscuote successo e lo stesso Idate approva le proposte di stabilire rapporti commerciali con la Spagna. Nasce così l’idea di inviare un’ambasceria a re Filippo III e a Papa Paolo V Borghese guidata da Fra Luis, a cui si affianca il samurai Hasekura Tsunenaga Rokuemon. Il numero dei componenti dell’ambasceria è di circa 180 persone.
Torniamo sulla costa laziale, al cammino. Si parte dalla statua dedicata ad Hasekura Tsunenaga e alla Chiesa dei Martiri Giapponesi a Civitavecchia, il percorso scende verso il Castello di Santa Severa dove il Samurai soggiornò per una notte, proseguendo per Cerveteri con la sua necropoli etrusca, poi per Palidoro dove fece una sosta, e riprendendo il cammino nelle campagne verso Roma, arrivando alle sponde del Tevere, fino in Vaticano e al Quirinale. « Naturalmente, oltre alla forte valenza religiosa, il Cammino può diventare un attrattore culturale e dare visibilità ai territori che attraversa, offrendone un’immagine differente da quella del turismo estivo o di estrema periferia della capitale e mettendo a sistema le valenze storiche e paesaggistiche diffuse » spiega l’architetto Antonio Correnti, uno dei principali promotori dell’iniziativa, cui ne seguiranno altre sempre nell’area della Tuscia.
Il cammino ( www. camminodihasekura. it), ritracciato secondo le esigenze odierne, connette tra loro diversi ambiti di paesaggio, da quelli più urbanizzati dei centri abitati a quelli a forte valenza ambientale della Riserva di Macchia Tonda, delle dune di Palidoro, Oasi Lipu Castel di Guido e il paesaggio delle bonifiche nell’area tra Fiumicino e la foce del Tevere. Il tratto lungo la costa consente di apprezzare numerose aree archeologiche ed emergenze architettoniche, quali torri costiere ed edifici fortificati per giungere infine a Roma.