Il Sole 24 Ore

Il 69,4% dei giovanissi­mi vuole figli e il 75,4% vede il futuro in coppia

Molti ( 72,5%) pensano al matrimonio. Quasi l’ 85% è su un social network

- Carlo Marroni

In Italia i giovanissi­mi ( 11- 19 anni) sono oltre 5 milioni 140 mila, ma nelle proiezioni demografic­he il loro numero nei prossimi decenni è destinato a diminuire. E un dato su tutti spicca: nei loro desideri c’è quello di mettere su famiglia. Nell’indagine Istat su “Bambini e ragazzi” emerge che, dalle loro intenzioni, una ripresa demografic­a non sembrerebb­e però impossibil­e: i giovanissi­mi intervista­ti vedono infatti il loro futuro in coppia ( 74,5%) e molti pensano al matrimonio ( 72,5%). In questa fascia di età il 69,4% desidera avere figli, di questi soltanto l’ 8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli. Tra gli stranieri la percentual­e di coloro che vogliono tre figli o più arriva al 20,5%.

Le nuove generazion­i multicultu­rali e digitali esprimono preoccupaz­ioni: un ragazzo su tre dichiara di aver paura del futuro e il 34% vorrebbe vivere all’estero da grande. Qualche numero per capire meglio: è dell’ 8,4% la quota di giovanissi­mi che sta online con gli amici continuame­nte ( le ragazze sono più connesse dei coetanei maschi). La quota di giovanissi­mi che vorrebbero sposarsi prima dei 30 anni è di oltre il 76%, mentre è il 20,8% la percentual­e di ragazze intervista­te che vorrebbero tre o più figli, e il 71,6% vorrebbe il primo figlio entro i 30 anni.

Come detto la popolazion­e residente in Italia è caratteriz­zata da un progressiv­o invecchiam­ento e i giovani rappresent­ano una preziosa risorsa demografic­a in diminuzion­e e sono l’ 8,7% della popolazion­e residente. In base ai dati diffusi da Eurostat per l’Ue27, al 1° gennaio 2023, la quota di giovanissi­mi in questa fascia di età ha un peso relativo sulla popolazion­e del 9,5%. La Germania registra per questa classe di età un’incidenza più bassa ( 8,3%) di quella rilevata in Italia; in Francia e in Spagna i giovanissi­mi tra gli 11 e i 19 anni presentano invece un peso relativo maggiore, rispettiva­mente 11,3% e 9,6%.

I giovanissi­mi in questa classe di età, che 30 anni fa in Italia erano circa 6,4 milioni e rappresent­avano l’ 11,2% della popolazion­e, sono destinati, nel prossimo futuro, a diminuire ulteriorme­nte.

In base allo scenario mediano delle previsioni Istat, tra 30 anni i giovanissi­mi tra gli 11 e i 19 anni residenti in Italia saranno poco più di 3,8 milioni e rappresent­eranno il 7,2% della popolazion­e complessiv­a.

L’immigrazio­ne straniera, che negli ultimi decenni ha rinfoltito le fila della popolazion­e residente, ha prodotto significat­ivi effetti specialmen­te tra le fasce giovanili della popolazion­e, alle quali hanno oltremodo contribuit­o anche i discendent­i degli immigrati nati in Italia. I giovanissi­mi stranieri residenti tra gli 11 e i 19 anni al 1° gennaio 2024 sono 497.464 ( stima provvisori­a) e rappresent­ano il 9,7% dei ragazzi in questa fascia di età, con un’incidenza più elevata di quella che si rileva per il totale degli stranieri sull’insieme della popolazion­e ( 9%).

L’indagine Istat su “Bambini e ragazzi” consente di conoscere altri dati particolar­i sulla composizio­ne “multietnic­a” di questo particolar­e segmento di popolazion­e: nel 59,5% dei casi si tratta di stranieri nati in Italia, l’ 11,7% è nato all’estero e arrivato nel Paese prima dei 6 anni, il 17% è immigrato in età scolare ( tra 6 e 10 anni); infine l’ 11,8% è arrivato a 11 anni o più.

Interessan­te notare che oltre il 6% dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 19 anni possiede una doppia cittadinan­za e l’ 8,0% ha uno dei due genitori nato all’estero.

Per il 54% di chi ha la cittadinan­za, essere italiani significa essere nati in Italia

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