Il laccato riporta in casa un pezzetto degli Anni 70
Molti nuovi prodotti contengono elementi dalla superfice liscia e lucida, spesso abbinati a forme dolci e arrotondate
Un tocco di anni Settanta, ma senza esagerare. All’ultima design week milanese è toccato al laccato evocare gli anni di rottura del design e dell’arredamento, quasi una toccata e fuga in un passato assetato di modernità.
Lucido, brillante e abbinato a forme dolci e arrotondate il laccato si è visto da Minotti nell’interpretazione teatrale di Giampiero Tagliaferri, eclettico interior designer e fondatore dell’omonimo studio con base a Milano e a Los Angeles. Alla sua prima collaborazione con il brand di Meda, Tagliaferri evoca con i suoi pezzi atmosfere che ricordano le scene di un grande classico del cinema come Agente 007 - Una Cascata di Diamanti ( 1971), dove gli arredi morbidi e lucidi risaltavano tra le pareti da architetture in stile brutalista. In particolare la monolitica poltrona Supermoon, parte di un sistema dalle linee plastiche e dalla forte personalità, viene proposta da Minotti con la base laccata lucido, nei colori Moka o Warm Grey, e trova l’abbinamento ideale con il grintoso rivestimento in cavallino o con un morbido bouclé bianco.
D’autore è la gabbia laccata che abbraccia la morbida seduta di Cornaro, modello icona firmato da Carlo Scarpa nel 1973 e originariamente prodotto dall’azienda Simongavina, che quest’anno ha rappresentato il fiore all’occhiello delle nuove proposte di Cassina, presentato nelle versioni poltrona, divano o elemento terminale a due o a tre posti. Parte della collezione I Maestri, questi imbottiti sono disponibili in faggio laccato lucido o in frassino a poro aperto laccato opaco, in un’accurata selezione di colori, pensati per ciascuna delle due essenze di legno. Le proporzioni di Cornaro sono state aggiornate per l’occasione in stretta collaborazione con il figlio di Scarpa, Tobia, aumentandone l’altezza e la profondità per offrire una seduta più ampia e accogliente. Come ormai è tradizione per Cassina è stata posta l’attenzione all’utilizzo di materiali innovativi, a cominciare dalla fibra di Pet riciclato per l’imbottitura e la scelta per le cuscinature di elementi realizzati in poliuretano con una percentuale di componenti derivanti da fonte biologica e in Circularrefoam, un poliuretano con una percentuale di polioli riciclati. In un’ottica di circolarità, inoltre, Cornaro non contiene parti incollate ed è completamente disassemblabile a fine vita.
Anche la designer britannica Faye Toogood ha rivolto il suo sguardo non convenzionale agli anni Settanta per progettare la collezione Squash per Poltrona Frau presentata alla scorsa design week. Se il pezzo forte è la poltrona, morbida e spiazzante con il suo aspetto zoomorfo, il tavolino è un piccolo gioiello d’invenzione, caratterizzato da due blocchi in legno laccato intervallati da un cuscino centrale rivestito in pelle con colore in abbinamento a quello dei blocchi. Quattro le combinazioni cromatiche: Cream, Sage, Blue e Brown.
Sempre all’ultimo Salone del Mobile David Lopez Quincoces e Francesco Meda, direttori artistici di Acerbis, hanno sorpreso affiancando ai maestri del passato due nuovi designer, Pietro Russo e l’olandese Sabine Marcelis. Il primo firma una collezione di mobili contenitori che è in perfetta continuità con la tradizione dell’azienda, sempre all’avanguardia e che nei suoi 150 anni di attività ha regalato al mondo del design pezzi iconici e senza tempo. Atemporali sono sicuramente i contenitori Élitra di Russo, pensili oppure a terra caratterizzati da forme morbide, grazie a due elementi curvati retrostanti che definiscono i volumi rendendoli leggeri e armoniosi. Due le varianti, una bassa e una alta ( quest’ultima con ripiani in vetro a vista) e, in continuità con l’identità storica di Acerbis, la struttura è disponibile in legno noce tinto scuro o frassino nero, con ante in tinta o laccate lucide, oppure nella versione completamente laccata proposta in una gamma cromatica dinuance di nuance eleganti e ricercate, dal rosa all’albicocca, dall’amaranto al verde e al blu.
Il rosso intenso delle lacche orientali è uno dei colori scelti da Marta Sala Éditions Milano per presentare Martino, il nuovo tavolo firmato dagli architetti Lazzarini & Pickering, che nella monocromia trova tutta la sua forza. Pensato in due forme, quadrato e tondo, ha la struttura in ferro verniciato e il piano in vetro retro colorato e proporzioni e linee fluide che ne fanno un pezzo facile da inserire in contesti diversi.
Lo sguardo scivola divertito, infine, sulla superficie lucida, quasi liquida, della chaise longue Orgone realizzata in vetroresina verniciata e progettata dal designer australiano Marc Newson nel 1991 per Cappellini, che ad aprile ha presentato nel suo showroom milanese un’edizione limitata di soli 9 pezzi. Come la versione originale, la seduta limited Edition ha linee fluide ed organiche che ricordano una tavola da surf, in questo caso quasi un’onda, vista la tonalità azzurra scelta per richiamare la copertina della recente monografia edita da Taschen (“Marc Newson. Works 8424”) dedicata ai quarant’anni di attività del progettista.