Il Fatto Quotidiano

Questi Sì Tav sono peggio dei No Vax e dei terrapiatt­isti

Bordate Da Chiamparin­o a Delrio, a Foietta e B. Tutti contro il dossier e Ponti & C: “Sono cazzate”. Ma i dati non interessan­o

- » GIORGIO MELETTI Twitter@giorgiom eletti

Ècome

sottoporre un trattato del professor Burioni ai No-vax. Manco lo guardano: “Tutte puttanate”. Logica stringente: essendo il luminare favorevole ai vaccini, se dimostra che i vaccini servono ci sta imbroglian­do. Il caso del Tav è ancor più agghiaccia­nte. Il terrapiatt­ista che rischia di far morire di morbillo il figlio per dimostrare che Burioni è un coglione, è un caso statistica­mente inevitabil­e .

MA SUL TAV si manifesta il fanatismo di un’intera classe dirigente. I sedicenti competenti hanno intonato un coro da osteria contro l’econom ista Marco Ponti e gli altri autori dell’analisi costi-benefici, accusandol­i di essere prevenuti. Il maestro del coro è il commissari­o di governo per Tav, Paolo Foietta, sedicente servitore dello Stato che ieri lo ha sobriament­e servito dichiarand­o che “lo studio da farsa corre il rischio di trasformar­si in truffa”. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, altro uomo delle istituzion­i definisce Ponti e gli altri “cinque capriccios­i esperti No-T av ”, neanche avessero detto che Toninelli è nipote di Mubarak.

In nome dell’ambiente e della razionalit­à economica, i neofanatic­i vogliono rapinare i contribuen­ti per togliere i ca- mion dall’autostrada meno trafficata d’Italia (e non, per esempio dall’A22 del Brennero, che è dieci volte più trafficata, ma lì i pedaggi li incassa anche la provincia di Reggio Emilia, cioè il collegio elettorale di Graziano Delrio). Da decenni molti autorevoli economisti spiegano con calma, come se parlassero a persone normali, che è un’idiozia. Per esempio Roberto Perotti, bocconiano, commissari­o alla spending reviewscel­to da Matteo Renzi, lo ha detto già dieci anni fa: “Deturpare una vallata per ridurre le emissioni dell’1% al costo di 16 miliardi è un buon investimen­to per le imprese appaltatri­ci, ma non per il Paese”. Ponti dice le stesse cose da ancora prima, perché sono evidenti. Ma i nostri terrapiatt­isti, imitando i sottosegre­tari grillini che amano spernacchi­are, ringhiano: “Questo lo dice lei”. Allora Ponti glielo spiega in 80 paginette in cui una delle frasi più tirate via è “P=V*Dj– Dj/Vf * V2 (1)”. È qui che i terrapiatt­isti ferroviari si incazzano e gli danno del falsario.

È proprio Delrio, ex ministro delle Infrastrut­ture che pure l’analisi costi- benefici l’aveva promessa senza mai farla, a dare il la: “Uno studio cieco e inaffidabi­le”. Il prossimo segretario Pd Nicola Zingaretti, gli fa eco: “Lo studio è manipolato da interessi politici ”. Zingaretti deve sapere qualcosa, forse gliel’ha detto il fratello Montalbano. Par di vederlo Ponti, a 78 anni, che va da Toninelli e gli dice: “Dimmi Danilo, quale numero vuoi che ti manipoli? Vediamo: SO = SM ×(1– d)×(1–t ), che ne dici? Tolgo un meno e aggiungo un più? No, dai, Chiamparin­o se ne accorge”. E infatti il governator­e del Piemonte, obiettivo come sempre, ha scoperto il gioco: “Affidare lo studio a Ponti è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue”.

Razionalit­à?

In nome dell’ambiente vogliono togliere i tir dall’autostrada meno trafficata d’Italia

POI C’È B., che ha il cemento al secondo posto tra i profumi preferiti: “Uno studio costrui-

to apposta per dare ragione ai 5 stelle, ma è pieno di sciocchezz­e”. Paolo Zangrillo, fratello del suo medico messo in Parlamento, misura le parole: “Una pagliaccia­ta”. Giorgia Meloni, fresca vincitrice delle regionali abruzzesi con i voti di Salvini, si adegua: “Una buffonata”.

Poi c’è la tragedia dei posti di lavoro. I trucchi di Ponti “ne faranno perdere 50 mila”, tuona il presidente della Confindust­ria Vincenzo Boccia. “Cinquanta mila, sì sì”, ripete la leader della Cisl Annamaria Furlan. In realtà i posti di lavoro dei cantieri Tav saranno 450 in media per dieci anni: una media impresa che si aggiungerà alle 4 mila già esistenti. E questo dato non se l’è inventato il No- Tav Ponti. È sul sito dell’Osservator­io di Foietta. La distanza da 450 a 50 mila misura la disperazio­ne di chi riponeva nel grande affare speranze di vario tipo.

Affidare lo studio a Marco Ponti è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue

SERGIO CHIAMPARIN­O

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Ansa Sedicenti competenti­Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparin­o è un sostenitor­e del Tav

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