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Penultima dei 25 figli del tintore di stoffe Jacopo Benincasa, Caterina nacque a Siena il 25 marzo 1347. Si votò alla vita religiosa fin da adolescente, nonostante i genitori avessero cercato di maritarla già a 12 anni. Quattro anni dopo, entrò nell’ordine delle Sorelle della Penitenza di san Domenico, le cosiddette Mantellate. Quasi analfabeta, Caterina conosceva solo il Paternoster e l’ave Maria, e si trovò in difficoltà in un ambiente di donne più anziane e colte di lei. Il suo modo di servire Dio, però, era diverso da quello delle altre monache: più che la preghiera, per Caterina contava l’assistenza a poveri e malati, che considerava immagine terrena del Cristo sofferente. All’ospedale di Santa Maria della Scala, uno dei più antichi d’europa, si dedicò in particolare ad assistere gli indigenti e i contagiosi.
La fama della sua carità iniziò presto a diffondersi, e attorno a lei si radunò un gruppo di uomini e donne, detto la “Bella brigata”, che l’aiutava in diversi compiti, oltre che nella corrispondenza, che Caterina iniziò a intrecciare con i grandi sovrani del tempo. Quando la sua notorietà raggiunse Pisa, vi fu invitata da Piero Gambacorti, signore del luogo, e fu lì che, il giorno della Domenica delle Palme del 1375, ricevette le stimmate. L’anno successivo, Firenze chiese la sua intercessione presso il papa, affinché cancellasse l’interdetto che gravava sulla città.
Caterina morì il 29 aprile 1380, a Roma, dove aveva seguito il pontefice Gregorio XI di ritorno dalla “cattività” avignonese, che ella si prodigò di far cessare. Si era anche battuta in favore di Urbano VI contro l’antipapa Clemente VII, che venne infine costretto alla fuga. Mistica e visionaria, le sue opere (Lettere, Orazioni, Dialogo della Divina provvidenza), dettate ai discepoli, le valsero la nomina a dottore della Chiesa da parte di Paolo VI nel 1970. Caterina era già stata canonizzata nel 1461, da papa Pio II.
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LANNA COMNENA
a bizantina Anna Comnena, figlia dell’imperatore Alessio I e moglie di un altro imperatore, Costantino Dukas, rappresenta uno degli esempi più eclatanti di come intelligenza e carattere possano trasformarsi in formidabili armi di seduzione e di potere. Nata nel palazzo imperiale di Costantinopoli nel 1083, fu educata alla poesia, alle scienze e alla filosofia, mostrando un intelletto e una determinazione fuori dal comune per una donna della sua epoca. Ispirata dalla nonna, Anna Dalassena, si rese presto conto di voler aspirare al ruolo d’imperatrice, ma al tempo stesso desiderava continuare gli studi e indagare la “natura delle cose”. Dopo le nozze con il nobile Niceforo Briennio, si rivelò una donna ambiziosa, cospirando per deporre il fratello e far salire al trono il marito. Quando costui si oppose al suo piano, Anna commentò, sprezzante, che la Natura aveva scambiato i loro sessi: era lei quella che avrebbe meritato di nascere uomo.
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